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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Furnari Maurizio Crimi, inviata a Legambiente Sicilia, dopo la posizione espressa in merito alla riapertura della discarica e realizzazione impianto biogas nel sito di contrada Zuppà.

“Egregio Presidente

Le dico francamente che sono rimasto manifestamente spiazzato dalla vostra presa di posizione.

I miei concittadini hanno profonda consapevolezza che la “crisi dei rifiuti”, che riguarda l’intera Regione, può essere risolto con la creazione di impianti adibiti allo smaltimento nel pieno rispetto della legge e dell’ambiente.

La vostra posizione che Lei ha delineato nel comunicato stampa riguardante la bontà dell’iniziativa di Mazzarrà Sant’Andrea per tutte le ragioni esposte ossia: “carenza d’impianti di trattamento dell’organico”, “mancanza di progetti di nuovi impianti” ecc.., sono aspetti che sono perfettamente noti e spalleggiati dalla mia comunità.

Tuttavia, è bene che si chiarisca una volta per tutte e in tutte le sedi, che questi lodevoli intendimenti che la sua associazione ha abbondantemente evidenziato nel citato comunicato, non possono essere attuati per l’ennesima volta sulla pelle dei cittadini di Furnari.

Inviandole i documenti allegati all’e.mail, ho erroneamente pensato che, permettendovi di analizzarli, potesse far riflettere Legambiente sulla strada intrapresa a favore di quello che si vuole attuare a poche centinaia di metri dal centro abitato furnarese.

Difatti, se il progetto è rispettoso della normativa vigente, perché indicare nel bando di gara che non esistono centri abitati nel raggio di due chilometri dal polo industriale? L’Asja ha argomentato che trattasi di un refuso che, però, è stato, guarda caso, ribadito in diversi passaggi del bando pubblico.

L’Asja ha argomentato a sostegno dalla tesi del refuso, che la cartografia che le ho inviato, depositata negli atti del giudizio d’impugnazione al Tar, confuta l’errore materiale in cui sono incappati. Vi ho fatto notare che nella menzionata cartografia la denominazione “Furnari” non è collocata graficamente sul centro abitato cittadino, quello immediatamente a ridosso del progetto impiantistico, ma è stato collocato nei pressi della frazione Saiatine, ossia a qualche chilometro di distanza da quello che Voi avete deciso di appoggiare.

Se si aggiunge che queste dimenticanze sono le stesse (dati processuali) che hanno portato all’epoca alla decisione di aprire la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, oggi, da Voi definita, bomba ecologica, ecco che è lecito pensare che state avallando l’apertura del secondo capitolo della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.

Caro Presidente, ci sarebbe da scrivere e dire ancora tanto. Di certo, reduci da una nefasta esperienza che ancora brucia sulle carni di un’intera comunità, non possiamo permetterci di rivivere un incubo i cui costi sono stati e continuano a essere elevatissimi.

In conclusione, il vostro comunicato stampa su carta intestata Legambiente è stato prodotto dall’Asja nel giudizio pendente dinanzi al Tar. La società non ha sopportato manco la fatica di andare a cercare l’articolo di stampa basato sul vostro comunicato.

Presidente, ossequiosamente mi congedo da Lei, evidenziandole che io, le carte me le leggo”.