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Crisi rifiuti ed idrica e relative tariffe, tengono il dibattito politico in consiglio comunale e all’interno della comunità del comune tirrenico.

Sulla questione passa all’attacco il consigliere Giuseppe Mendolia che in una nota spiega come nella serata di venerdì a Furnari, “si è consumato l’ ennesimo strappo tra l’ amministrazione comunale, sempre più isolata, ed il consiglio. Assente la minoranza, in ritardo giustificato il sottoscritto che aveva pubblicamente contestato la tariffazione su rifiuti e servizio idrico, i componenti il Consiglio comunale, tutti facenti parte della maggioranza, hanno ritenuto di dover rinviare per approfondimenti, i punti posti all’ ordine del giorno. Una bocciatura di fatto della proposta del Sindaco Che dovrebbe prendere atto della scollatura insanabile con i suoi consiglieri e dimettersi. L’ agonia politica unitamente ad una totale mancanza di programmazione produce solo danni alla comunità. Una dato eclatante sulla differenziata per esempio , è l’ ennesima dimostrazione del disastro politico di questa compagine. I comuni vicini di Terme Vigliatore, di Mazzarra’ e di Montalbano Elicona hanno raggiunto il 65 % di differenziata, Furnari è al 45%. Un danno economico che unitamente ad altri finanziamenti persi, dimostra inesorabilmente il fallimento di questa classe dirigente. Ora ci si aspetta Un atto di coerenza : dimissioni”, conclude con tale richiesta il consigliere Mendolia.

Nei giorni scorsi sulla crisi rifiuti e la teriffazione, il sindaco Maurizio Crimi aveva cercato di rispondere alle critiche con una lunga lettera diffusa e pubblicata: “Si è cercato in questi anni di portare a conoscenza dei consiglieri comunali che già a partire dal 2019 la cd “crisi dei rifiuti” ha cominciato a produrre i suoi effetti negativi anche sul nostro paese con la chiusura delle discariche ove il Comune conferiva la parte organica.
Questa circostanza ha costretto gli operatori che si sono succeduti in questi anni a organizzare metodi di raccolta mista per evitare di lasciare la spazzatura per le strade. Metodo di raccolta a cui sono stati costretti a ricorrere numerosissimi comuni, tra questi quelli della parte orientale della Sicilia.
La immane difficoltà di reperire una piattaforma autorizzata dalla Regione Sicilia disponibile a incamerare il tonnellaggio di rifiuti prodotti da Furnari, si è protratta sino agli ultimi mesi del 2020 quando si è avuta la disponibilità, dopo tanto cercare, di conferire la parte organica presso la piattaforma di Carini. A questa circostanza deve aggiungersi l’obbligo imposto dalla Regione di conferire presso piattaforme con sede fuori provincia che applicano elevati costi per ogni tonnellata di rifiuti conferiti.
Da questo momento la percentuale di differenziata ha raggiunto soglie che hanno superato, in alcuni mesi, il 65%. Percentuale che, purtroppo, subirà una notevole contrazione con il periodo estivo per i motivi a voi tutti noti.
La difficolta di trovare piattaforme autorizzate dalla Regione ha formato oggetto in questi anni di interrogazioni parlamentari, documenti di protesta sottoscritti da Sindaci e della triste soluzione che ha offerto al Presidente della Regione il Comune di Mazzarrà con la costruzione del famoso polo industriale per il trattamento dei rifiuti per gli Enti della parte orientale dell’isola. Si ricordi il documento promosso dal Sindaco di Mazzarrà con il quale, dopo aver delineato le conseguenze nefaste della “crisi dei rifiuti” sui Comuni, ha indicato la strada all’Assessorato di eliminare tutte le procedure di controllo e rilasciare la valutazione ambientale positiva per la costruzione degli impianti. Basta andare a cercare sul web e si potrà trovare conferma a quanto appena scritto e ribadito a tutta la maggioranza sin dall’inizio del mandato.
La penalità a cui il consigliere di maggioranza e il suo staff hanno fatto riferimento per il caso di mancato raggiungimento della percentuale di differenziata, sono applicabili nel caso di condotte inadempienti della società che gestisce la raccolta. Applicazione che viene esclusa nel caso di fattori esterni, come in questo caso, che hanno portato al mancato raggiungimento dell’obiettivo contrattualizzato.
L’applicazione delle penali in queste condizioni esporrebbe il Comune a contenziosi nefasti per le casse dell’Ente.
Per quello che attiene alle altre criticità attinenti all’esecuzione del contratto ed in particolare ad alcuni servizi offerti dalla ditta in sede di gara, si porta a conoscenza che a fronte di un contratto milionario settennale di raccolta differenziata, l’accertamento dell’inadempienza deve essere attentamente suffragato con dati documentali di accertamento e osservazione. Attività che il Comune sta svolgendo e che produrrà i suoi effetti quando il compendio ispettivo consentirà di procedere alla richiesta di attivazione di fideiussioni e penali in piena sicurezza evitando di esporre irresponsabilmente l’Ente a contenzioni catastrofici per il bilancio comunale.
E’ bene evidenziare che quest’ultimo aspetto incide in modo impercettibile sull’ammontare dei costi attinenti alla “monnezza” che invece sono grandemente connessi alla situazione di emergenza rifiuti attualmente insistente sull’isola.
Alla luce di quanto sopra, ho sempre chiarito a tutta la maggioranza, consigliere Mendolia compreso, che in queste condizioni generali che riguardano tutti i comuni limitrofi a Furnari, in cui si è costretti ad operare, è pressoché impossibile aspirare a ridurre la percentuale Tari come inizialmente programmato.
Anzì, diventa importante cercare in tutti i modi di evitare sensibili aumenti dell’aliquota del tributo incidendo sulle tasche dei cittadini ed è quello che l’amministrazione ha fatto per l’anno 2021.
Difatti, nonostante l’emergenza rifiuti, la percentuale media dell’aliquota Tari si attesterà per il 2021 intorno all’uno percento. Parliamo di percentuale media, vale a dire che per molti utenti l’aliquota del tributo rimarrà invariata. A questa percentuale devono ancora applicarsi gli sgravi riconosciuti dalla Regione per l’emergenza COVID”.