Finalmente direbbero, i tanti giovani e non, amanti e affezionati della nota location di intrattenimento di Portorosa a Furnarì, che ha dovuto subire nel pieno dell’estate un sequestro preventivo, esattamente l’11 agosto scorso, mandando in fumo l’evento della stagione con Gigi D’Agostino, in programma la sera successiva, e gran parte del mese clou dell’estate. Nei giorni scorsi è stata notificata la comunicazione di dissequestro della discoteca Genesi, da tre anni gestita con impegno e tante ‘difficoltà’ dalla famiglia Costanzo, da parte del tribunale di Barcellona che ha accolto la richiesta avanzata dall’avv. Filippo Barbera, di conseguenza oneri e tempi burocratico-istituzionali permettendo, la location di Portorosa potrà far nuovamente brillare il suo Cupolone ed animare tante altre belle serate come quelle svoltesi da giugno fino ad inizio agosto, prima della ‘chiusura forzata’.
La DiscoGenesi di Portorosa, lo ricordiamo, è stata posto sotto sequestro lo scorso 11 agosto per ordine del Giudice per le indagini preliminari di Barcellona, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a segutio di una serie di contestazioni elevate dalla Polizia di Stato.
A giudizio dell’accusa, il sequestro è stato causato dopo una serie di blitz della Polizia del commissariato di Barcellona tra la fine di luglio e l’inizio di agosto all’interno del locale, in cui a parere dalla PS locale, sarebbero state violate alcune prescrizioni riguardanti l’autorizzazione di pubblica sicurezza e sarebbero state abusivamente adibite a piste da ballo due aree non destinate a tale scopo. Da queste motivazioni è partita la denuncia penale per il gestore ed il sequestro dell’intera struttura, anche in considerazione della necessità di evitare la reiterazione di reati, stante un precedente sequestro risalente al 2013 di un’altra area interna del locale per simili ragioni.
Adesso grazie all’articolata e puntigliosa istanza avanzata dall’avv. Filippo Barbera, legale della famiglia Costanzo, il Gip dopo aver vagliato le motivazioni ha optato, andando contro il parere del Pubblico Ministero, di accogliere integralmente le richieste elaborate dalla difesa e quindi revocare il sequestro del locale, anche se per il pubblico saranno interdette solo due aree interne, ubicate ai lati del Cupolone, ma il locale sarà completamente fruibile dai gestori.
Questione di giorni è si saprà quando i tantissimi avventori locali e stranieri della struttura di intrattenimento e divertimento potranno nuovamente ritornare a trascorrere delle piacevoli serate nella location di Portorosa, e quando i gestori potranno riappropriarsi del proprio locale e ripartire con una nuova programmazione di eventi. In questa vicenda, certamente a farne le spese, stante a questi provvedimenti per cui siamo ben lungi da entrare nel merito, sono sicuramente il territorio e la sua economia turistica, i tanti giovani del comprensorio costretti a spostarsi fuori cercando altri ritrovi a Messina, Capo d’Orlando o Patti, e soprattutto i gestori, cioè coloro che vogliono investire nell’intrattenimento a Portorosa, i quali devono lottare oltre con la concorrenza e la crisi, con le ricadute d’immagine e la mancanza di introiti stagionali, per stop forzati dall’Autorità Giudiziaria.