Condividi:

Si è svolta ieri pomeriggio con un’ampia partecipazione popolare più di millecinquecento persone e diverse associazioni locali al seguito,  il corteo di protesta organizzato dai movimenti locali Cinquesei e Legambinete del Longano insieme alla neo-amministrazione furnarese,  con lo scopo di sensibilizzare sui rischi della discarica e far sentire la voce della gente sull’annosa questione della bomba ecologica sita a Mazzarrà Sant’Andrea.

Una giornata da ricordare, forse la prima di una lunga serie, con lo scopo di far sentire la propria voce, a chi forse in questi anni è stato sordo e volendo scherzare sulla pelle dei cittadini di Furnari e Terme Vigliatore.
Oltre 1500 presenti, partiti da piazza Marconi hanno sfilato fino alla porta della discarica di quella che un tempo veniva ricordata come ‘città dei vivai’.

A seguire, si è ritornati a Furnari dove si è svolta una vera e propria ‘agorà’ davanti a Palazzo Marziani. Al dibattito sono intervenuti, per un breve saluto il sindaco di Furnari, Maurizio Crimi, a prendere la parola dando voce alle proprie comunità vicine anche i primi cittadini di Oliveri, Falcone, Terme Vigliatore e Barcellona Pozzo di Gotto. Presenti anche il deputato cinquestelle Alessio Villarosa, il senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti, l’onorevole regionale del PD Panarello. All’incontro hanno partecipato con forza e spirito di collaborazione, il presidente del movimento Cinquesei Nino Chiofalo, il presidente di Legaambiente del Longano, Carmelo Ceravolo.
Adesso si pensa alla costituzione di una commissione ad hoc, con l’obiettivo di fare da collante tra istituzioni e cittadini al fine di attenzionare il più possibile il pericolo di disastro ambientale provocato dalla mancanza di sicurezza della discarica di Mazzarà.

Inoltre nel fine settimana partirà la raccolta firme nei vari comuni da Terme Vigliatore a Falcone, Oliveri e Rodì Milici, per far sentire ancora di più il peso della forza dei cittadini, sempre più stanchi di lottare ‘con chi non vuol sentire’ ed avere tutelato il proprio diritto a vivere in un comprensorio salubre e senza rischi per le varie comunità vicine alla bomba ecologica chiamata discarica.