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Sulla questione della svendita del terreno del demaniale anche la Commissione parlamentare dell’Ars vuole approfondire meglio tutte le dinamiche che si celano dietro una vicenda assai torbida. A riguardo il sindaco di Furnari, fa sapere di essere stato convocato  in audizione dalla Commissione Antimafia il cui contenuto è stato secretato. Con una nota a firma del presidente, on.  Nello MUSUMECI, l’organismo parlamentare regionale di inchiesta e di vigilanza, ha inteso conoscere direttamente dal sindaco di Furnari aspetti e dettagli che hanno portato alla denuncia dell’episodio avvenuto nel Comune di Furnari dove un terreno demaniale di circa 20.000 mq. in prossimità del mare e nel quale ricade una porzione del Parco urbano di circa 6.000 mq, è stato svenduto al prezzo irrisorio di €. 3.944,80 ( €. 0,18 a mq ) senza alcuna evidenza pubblica e violando il diritto di prelazione a favore dell’ente locale sul cui territorio ricade il bene.

“Tale episodio – che unitamente ad altri casi analoghi avvenuti in Sicilia e segnalati in due puntate della trasmissione “ Le Iene” di Italia 1 –  ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, – scrive in una nota il primo cittadino furnarese -costituisce un fenomeno allarmante che non è sfuggito alla Commissione Parlamentare regionale di inchiesta e di vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia e, per essa, al Presidente Musumeci.

La Commissione regionale antimafia — che è stata sollecitata anche allora dall’ on. Antonio Malafarina, aveva già svolto un importante ruolo propulsivo nelle indagini della vicenda relativa alla discarica di Mazzarrà S.A, con l’audizione (secretata) del sindaco di Furnari – dimostra ancora una volta l’attenzione  del parlamentare regionale e la sua grande tempestività e sensibilità istituzionale.

La solidarietà manifestata dalla Commissione presieduta dall’on. Musumeci al Comune di Furnari – continua rafforzano la convinzione nelle importati scelte di legalità della sua Amministrazione, in un territorio sovente danneggiato da bande e comitati d’affari.

Già in un recente passato lo Stato è dovuto intervenire con lo scioglimento di organi elettivi mentre la Magistratura ha operato clamorosi arresti di amministratori comunali i cui procedimenti penali accerteranno la verità storica sui fatti accaduti.

Adesso la vicenda della svendita dei beni demaniali dimostra quanti ulteriori grumi di interessi si annidano ancora in questo territorio e con quanta prepotenza beni  e pubbliche risorse, comuni a tutti i cittadini, vengono aggrediti.

Per tale motivo occorre mantenere sempre alta la soglia di vigilanza – conclude Foti – per contrastare l’illegalità ed il malaffare ed in queste importante scelte civili la Commissione Antimafia dell’ARS è sempre in prima linea”.