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Non è mancata la reazione del sindaco di Furnari Maurizio Crimi, dopo le dichiarazioni rilasciate in una nota riportata ieri di Legambiente Sicilia dichiaratasi a favore di un impianto a biometano nel sito di contrada zuppa a Mazzarà S.Andrea. 

La questione che riaccende i riflettori sull’ex discarica, in attesa di essere messa in sicurezza e bonificata dalla Regione, e sul progetto presentato dall’azienda piemontese Asja, alimenta anche il dibattito nella comunità furnarese da sempre vittima della bomba ecologica.

Per il primo cittadino del centro tirrenico, da sempre in battaglia anche legale contro la discarica presente nel vicino comune, con molti caseggiati che distano pochi centinaia di metri dall’ex punto di smaltimento dei rifiuti, in una nota dichiara la propria amarezza dopo le parole dell’associazione ambientalista: “La delusione che serpeggia nel paese di Furnari a causa del comunicato stampa di Legambiente dimostratasi a favore della costruzione del polo industriale per il trattamento dei rifiuti sui luoghi della discarica, è palpabile.
Un comunicato che si sospetta troverà immediato deposito nel procedimento di impugnazione del bando del progetto finanza presentato da Asja, che si discuterà il prossimo 19/11/2020 al TAR di Catania. Comunicato stampa che viene emanato proprio l’ultimo giorno utile per il deposito di documenti nella cancellaria del TAR.
La soluzione della questione rifiuti nella Regione Sicilia deve trovare soluzione e la troverà attraverso impianti come quelli che si vorrebbero realizzati. La contestazione del Comune di Furnari attiene all’individuazione dei sito ritenuto incompatibile per la realizzazione d’impianti del genere. Incompatibilità pare nota alla stessa società Asja se si considera che per il rilascio delle autorizzazioni attesta, in atto pubblico e in diversi punti dell’elaborato, che non sussistono centri abitati nel raggio di 2 Km dai luoghi ove devono sorgere gli impianti.
Stesse argomentazioni che furono adottate per autorizzare, all’epoca, l’apertura della discarica, – spiega Crimi – oggi mostro ecologico da mettere in sicurezza.
La storia si ripete ai danni degli abitanti del Comune di Furnari. Certo non ci si sarebbe aspettato che il baluardo ambientalista da sempre sfoggiato da Legambiente, si sarebbe piegato per avallare degli impianti che tutto possono avere tranne il presupposto della legittimità. Altro che conformità alle norme di legge. A nome della cittadinanza furnarese esprimo una profonda delusione”.