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Grande partecipazione ieri pomeriggio per la presentazione del libro di Nino Fazio “Prima di te l’amore”. In una sala gremita del settecentesco Palazzo Marziani, l’autore furnarese, oltre a presentare la sua opera, ha dialogato con il poeta Donato Fazio e il regista e sceneggiatore Salvatore Fazio.

Ad aver aperto il dibattito il sindaco, avvocato Maurizio Crimi, che – dopo aver portato i saluti dell’Amministrazione – ha posto l’accento sull’importanza della cultura come volano di arricchimento e sviluppo della comunità. Il vicesindaco Salvatore Chiofalo, moderatore dell’incontro, ha messo in risalto la sicilianità dell’opera, con il protagonista, Andrea Fabrizi, che è legato a filo doppio a Catania e alla Sicilia tutta, terra bellissima e complicata nella sua molteplicità. Lo scenario privato, struggente e ineluttabile, dell’uomo è infatti la cartina al tornasole che gli permette di analizzare e rivelare a se stesso prima che agli altri lo “status” mentale, amaro e disincantato, disorientato e risentito, di un giovane intellettuale contemporaneo e, per esteso, del tessuto sociale di una città, Catania, e di una terra, la Sicilia, diffidente e fatalista, orgogliosa e contraddittoria, ancora troppo condizionata da un passato di servaggio dal quale non riesce ad affrancarsi pienamente.

Un ambiente difficile, che spesso induce i giovani a partire o a restare, adattando le loro aspettative alla cruda realtà. “È per questo – ha detto il trentunenne giornalista, che vive e lavora a Verona, rispondendo a Salvatore Chiofalo – che tornare nel proprio paese e poter dare il proprio contributo è motivo di orgoglio e soddisfazione”.

Il libro parla anche della storia d’amore tra i giovani Andrea e Viola, apparentemente naufragata, che resisterà al tempo e sarà il volano del cambio di prospettiva del protagonista. Assillato dallo spauracchio della morte vista come limite, Andrea – a sua volta scrittore – capirà infine che solo l’amore, inteso come dono disinteressato di sé stessi, rende felici e pronti ad abbracciare il proprio destino. E proprio sulla figura di Viola, essenziale nella formazione di questa nuova consapevolezza, si è incentrato l’intervento di Salvatore Fazio. Il regista e sceneggiatore ha sottolineato come sia proprio la giovane donna la leva che muove Andrea dal pensiero all’azione, permettendogli di superare la paura di sbagliare e di accettarsi e accettare la vita per quello che è.

Significativo anche l’excursus del poeta Donato Fazio attraverso le pagine del libro, alla ricerca delle varie sfaccettature linguistiche dell’autore, dal lirismo alla descrizione particolareggiata degli stati d’animo. Una tavolozza di colori ai quali Nino Fazio attinge per caratterizzare i personaggi e rendere vividamente i contrasti tra luci e ombre.