Condividi:

Passare da Smart City a Smart Land. È questa la nuova sfida che i territori dovranno affrontare nei prossimi anni.

Il GAL Tirrenico Mare Monti e Borghi, grazie anche ai soci e partner, sta già lavorando in questa direzione dichiarandosi pronto ad accogliere la sfida con l’obiettivo di attivare nella proprio territorio un Hub Territoriale dedicato all’innovazione e alla gestione sostenibile, un luogo che propone servizi e sperimentazioni in sinergia con le realtà produttive e in stretta collaborazione con tutti i soci e partner ma in particolare con la Cattedra UNESCO dell’Università di Ferrara, retta dal Prof. Em.to Paolo Ceccarelli, con cui il GAL ha già sottoscritto nel 2016 un rapporto di collaborazione.

L’HUB, SMARTIRRENO, ambisce ad essere una realtà che offre il suo contributo allo sviluppo socio-economico del territorio tirrenico e non solo, attore di studio, ricerca e sviluppo in grado di rappresentare un forte polo di attrazione su un’area più vasta.
E’ questa una delle proposte venute fuori dai primi incontri di animazione tenutisi nei comuni e nella nuova sede operativa del GAL Tirrenico mare, monti e borghi con i gestori economici, sociali e politici del territorio.
L’acronimo SMART, com’è noto, è utilizzato per ricordare le caratteristiche di un obiettivo ben definito. Idealmente ciascun obiettivo aziendale, di dipartimento o di unità organizzativa dovrebbe essere:
Specific (Specifico; fare riferimento a un’area di miglioramento ben definita). Measurable (Misurabile; quantificabile o almeno riferito a un indicatore di avanzamento). Achievable (Raggiungibile). Esiste anche la variante Assignable (assegnabile a qualcuno). Realistic (Realistico; l’obiettivo può essere raggiunto con le risorse a disposizione). Time-constrained (Con una data limite). Molte fonti fanno diventare l’acronimo SMARTER aggiungendo: Ethical (Etico). Recorded (Registrato).
Il Polo, l’HUB SMARTIRRENO, è già parte della progettualità del GAL TIRRENICO e trova collocazione nelle azioni di cooperazione e di rete sviluppate in sinergia con la Cattedra UNESCO dell’Università di Ferrara, retta dal Prof. Em.to Paolo Ceccarelli e la rete delle Cattedre UNESCO del Mediterraneo MUNCH.
Il suo obiettivo principale è quello di rappresentare un pivot territoriale in grado di facilitare la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva del territorio grazie alla conoscenza, l’adozione e l’impiego anche delle nuove tecnologie digitali a servizio delle comunità locali e che le aziende potranno mettere a disposizione di tutti gli attori interessati.
Il tema è quello di mettere in collegamento istituzioni, utility e imprese per riflettere su un modello di valorizzazione del territorio orientato all’innovazione e allo sviluppo duraturo per trasformare la nostra Sicilia in un territorio intelligente, in cui le tecnologie a partire da quelle digitali possono sostenere l’evoluzione del tessuto sociale ed economico per rendere le comunità più vivibili e le imprese del territorio più competitive.
Tutti gli sforzi profusi finora nel tentativo di trasformare le città italiane in Smart City hanno portato alla luce la necessità di individuare un nuovo paradigma che, fermo restando il tema della smartness urbana, si adatti maggiormente alla nostra realtà.
È per questo che si parla di “Smart Land”, un concetto che racchiude l’idea di crescita e consapevolezza del territorio, inteso come primo punto di partenza per la sperimentazione e l’applicazione di innovative e diffuse forme di sviluppo.
«La Smart Land non è un’idea avveniristica, è il futuro, ma un futuro non troppo lontano. Le tecnologie oggi sono parte integrante della nostra quotidianità. Economia, cultura, agricoltura, energia: non esiste settore in cui l’applicazione di soluzioni innovative non produca sviluppo duraturo e benefici per gli utilizzatori. La Sicilia dovrebbe andare in questa direzione, ma è fondamentale una forte collaborazione e cooperazione tra tutti gli attori del sistema per raggiungere l’obiettivo».
Un paradigma che va oltre il modello della Smart City, adatto a realtà urbane di grandi dimensioni, l’idea della Smart Land sposa appieno il DNA di un Paese come l’Italia che, a fronte di poche metropoli, è composto per lo più da piccoli comuni, con identità proprie e caratteristiche peculiari difficilmente omologabili.
Quello della Smart Land è un concetto che ha un forte valore sociale, oltre che economico. Si tratta di un modello in grado di costruire, attraverso l’attuazione di pianificazioni di ampio respiro, un territorio sostenibile, intelligente e inclusivo, favorendone così la capacità di competere e rendendolo in grado di attrarre su di sé differenti livelli di interesse.
La Smart Land è dunque “un ambito territoriale nel quale, attraverso politiche diffuse e condivise, si aumenta la competitività e l’attrattività del territorio, con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione della conoscenza, alla crescita creativa, all’accessibilità e alla libertà di movimento, alla fruibilità dell’ambiente (naturale, storico-architettonico, urbano e diffuso) e alla qualità del paesaggio e della vita dei cittadini” (Aldo Bonomi, 2014) .
Lo sviluppo socio-economico che può essere avviato tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali è possibile solo mettendo a punto modelli e servizi pensati ad hoc per realtà territoriali profondamente diverse dalle grandi aree urbane e metropolitane. Il fine ultimo è porre al riparo gli abitanti della smart land dal rischio di un nuovo digital divide tecnologico, penalizzante sia sotto il profilo della qualità della vita sia della competitività del sistema locale delle imprese.
Le politiche e le buone pratiche della Smart Land hanno effetto a molteplici livelli, dalla cittadinanza all’identità, dallo sviluppo all’economia, dall’energia alla mobilità, con implicazioni sulla filiera dei saperi, sull’identità del territorio e sul suo paesaggio, toccando ambiti e aspetti complementari e sinergici. Un’ampia e condivisa strategia di sviluppo tesa a migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi e della vita dei cittadini.
Per fare della Sicilia una Smart Land è indispensabile che tutti gli attori del sistema economico e sociale lavorino insieme per trasformare le potenzialità del nostro territorio in realtà, contando anche sul supporto delle istituzioni.
L’HUB trova iniziale collocamento nella sede operativa del GAL Tirrenico, che sarà inaugurata (pur se già operativa ma si stanno affinando nuovi spazi e attrezzature) a gennaio 2019 nell’area industriale di Furnari e, in seguito, in tutti i comuni del GAL a partire da Barcellona Pozzo di Gotto, anche in connessione con il nuovo polo logistico dedicato al florovivaismo che si spera potrà presto vedere la luce.
Nei prossimi giorni saranno definite le azioni che il GAL Tirrenico porterà avanti in sinergia con la Cattedra UNESCO dell’Università di Ferrara.
Quanti volessero essere parte di questo nuovo processo di rete, possono scrivere a: smartirreno@gmail.com.