Condividi:

Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 21 agosto 2019, alle ore 19.00 in punto prenderà il via dal Duomo di San Francesco d’Assisi, la tradizionale Processione “a braccia” di Maria SS. Regina di Basicò.

Sarà l’evento culminante dell’Estate Basicotana 2019, un ampio cartellone di appuntamenti che ha visto nel comune collinare fra le altre iniziative quella che è certamente la più seguita e parliamo della Sagra della Provola, svoltasi lunedì 19 agosto, che ha richiamato la folla delle grandi occasioni. Martedì 20, vigilia della festa, si sono esibiti gli Stile Italiano ed il noto cabarettista catanese Castiglia. Ed è attualmente aperta al pubblico (oggi ultimo giorno per visitarla) presso la Sala Consiliare del comune di Basicò la Mostra Personale di Pittura del Maestro Orlando ROLAND Crisafulli, lavori di Nuovo Futurismo Aerospaziale Moderno di un artista basicotano che ha ricevuto una targa ricordo direttamente dalle mani del Sindaco Nino Casimo nel corso del Vernissage di inaugurazione dello scorso 18 agosto. Lo stesso ROLAND ha donato al comune ed ai cittadini di Basicò un suo bellissimo dipinto.

Il 21 agosto è per la comunità di Basicò la giornata più importante e tutta la popolazione di paesani e turisti si stringe attorno alla Madonna. Oltre le Celebrazioni in Duomo, prevista l’esibizione della Banda Musicale sul palco alle 22.30 ed i Fuochi Pirotecnici che chiuderanno la festa.

A tal proposito vi proponiamo un salto nella storia con lo scritto “La festa nella storia” di Pasqualino Raffa, tratto da “Il culto e la devozione alla Madonna di Basicò – Viaggio tra arte, fede, storia e trazione dell’antica terra del Basilikon” del 2014. “Un tempo, come ci raccontano gli anziani, la festa in onore di Maria SS. Regina di Basicò veniva celebrata il 22 Agosto, giorno dedicato alla solennità di Maria Regina. Questo almeno fino al secondo dopoguerra quando, per non farla coincidere con la fiera di Montalbano Elicona, che apriva i festeggiamenti in onore di Maria SS. della Provvidenza, venne anticipata al 21 Agosto. I basicotani hanno sempre chiamato la festa della Madonna con il termine “fera” alludendo non alla fiera del bestiame, che si svolgeva il 3 ottobre, vigilia della festa del Patrono San Francesco d’Assisi, bensì riferendosi ai “firrianti” (venditori ambulanti) che affollavano la via principale e le piazze con pentolame, terraglie e oggetti vari legati al mondo agricolo-contadino. Per tutto l’anno, infatti, si aspettava a “fera d’agustu” per comprare ciò che occorreva per la casa, la campagna, l’allevamento, ecc. mentre bambini e bambine non vedevamo l’ora di comprarsi “u friscalettu” e “a pupa”. Riguardo al culto esterno, la tradizione ci dice che, certamente, a partire dal Settecento si faceva la tradizionale processione con la statua della Madonna sull’artistico fercolo barocco (realizzato nel 1738). Come si svolgesse la festa prima di quel periodo, non è dato sapersi.
Per la solennità di Maria SS. di Basicò l’imponente Duomo, al suo interno, veniva superbamente “parato” con drappi pregiati, preziosi arazzi, artistici apparati e panneggi decorativi in varie tinte. Indimenticabile il fascino offerto dalla Chiesa Madre con le sue stoffe (bianche, rosa e azzurre) che rivestivano le arcate dell’altare maggiore, del transetto e della navata centrale. “…Tutto esprimeva al cuore come un inno di alata poesia soavemente educata alla penombra delle bianche arcate, nella memorabile messa pontificale cantata…”. Come ci conferma la sig.na Maria Amodeo, la Novena e la Santa Messa erano allietate dal possente suono dell’organo (donato dai Baroni Foti) accompagnato dal coro (a tre voci) che nel tempo è stato sia maschile (giovani dell’Azione Cattolica) che femminile (gruppo salesiano) ognuno dei quali era composto da oltre venti elementi. Storici organisti della Parrocchia sono stati: padre Di Stefano, il maestro Castorino, il prof. Santalucia, suor Elena e la stessa sig.na Maria Amodeo.
Imponente era la processione della Vara con l’artistica statua della Madonna di Basicò. Il corteo era aperto da una croce d’argento, preziosa e interamente cesellata, portata dai chierichetti; disposti su due file seguivano nell’ordine: gli “angioletti”, le “aspiranti”, le “figlie di Maria” e le “ex allieve” dirette dalle suore salesiane con il relativo stendardo di Maria Ausiliatrice; si accodavano i “figli di Maria Immacolata” facilmente individuabili per la medaglia, il nastro azzurro e il relativo stendardo della Madonna; poi vi erano i giovani dell’Azione Cattolica, con la caratteristica bandiera e lo stendardo con l’effigie di Santa Teresa; infine, gli appratenti al Terz’Ordine Francescano con il magnifico e antichissimo stendardo di San Francesco d’Assisi.
La Vara della Santa Vergine, sia per la tradizionale Novena che per l’uscita in processione, era interamente addobbata con piante di profumato basilico, curate molti mesi prima per l’occasione.
Il fercolo usciva dalla porta centrale sprovvisto della sfera con la croce a causa dell’altezza. Sul sagrato, appena fuori dal Duomo, il globo con la croce veniva posto in cima alla Vara, che sfilava per le vie del centro in tutta la sua imponenza e maestosità. Nella stretta Via Roma, però, il passaggio della Vara era consentito solo con l’ausilio di lunghe canne o appositi bastoni, chiamati “furceddi”, per alzare i fili con cui toccava la cima del fercolo. Una di quelle tante volte, purtroppo, la sfera con la croce cadde per terra e miracolosamente non colpì nessuno dei sottostanti portatori il che, data la consistenza lignea della stessa e l’altezza da cui cadeva, poteva causare conseguenze funeste. Si racconta che quella stessa notte, in prossimità di quell’incidente, una casa andò in fiamme. Comunque, da allora, mai più venne uscita la Vara della Madonna di Basicò completa di croce…”.

(Foto di Pasqualino Raffa)