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Si fanno portavoci di un forte disagio da anni perpetrato sulla pelle dei lavoratori della sanità privata. In una lunga lettera indirizzata al Prefetto di Messina,  il Coordinatore Provinciale SEUS Cisl Fp Michele Vernuccio, il Referente Sanità Privata Cisl Fp e il Responsabile organizzativo Cisl Fp Giuseppe Nava  e Giovanna Bicchieri, spiegano lo situazione sempre più insostenibile.

“Come le è ben noto nella giornata di ieri 24/08/2020, la scrivente O.S. ha presidiato, insieme a numerosi lavoratori della Sanità Privata e della Seus, la Prefettura di Messina, alla stregua di quanto si è verificato in tutte le Prefetture d’Italia, per la mancata ratifica del CCNL, di cui alla Pre-intesa del 10/06 u.s. da parte di Aiop ed Aris.
La scelta di coinvolgere il Governo, sia a livello territoriale che centrale, le istituzioni ed i cittadini è data dalla necessità di non limitarsi soltanto alle azioni di protesta nei confronti dei Datori di lavoro, bensì di fare in modo che i Presidenti delle Regioni del nostro Paese, avviino le necessarie procedure per porre fine ed ove possibile disapplicare, l’accreditamento ed il convenzionamento delle predette Strutture Sanitarie, che di fatto potrebbero non considerarsi a norma, stante che il personale di tutte le categorie e profili professionali, ivi operante, lavora in condizioni di grave disagio salariale e normativo, a causa di un CCNL stipulato ben 14 anni addietro.
La grave sperequazione economica che si è determinata in questi lunghi anni tra i professionisti della Sanità Pubblica e quelli della Sanità Privata, di fatto mortifica e svilisce fortemente i lavoratori assunti in quest’ultima realtà, ma ancor più definisce con margini netti ed inequivocabili, la presumibile impossibilità di risultare concorrenziali rispetto alla Sanità Pubblica, che sia pure con le grandi difficoltà rappresentate dal Piano Rientro di molte Regioni, ha mantenuto livelli occupazionali adeguati e dotazioni organiche conformi ai piani del fabbisogno triennale del personale nell’ambito delle aziende sanitarie provinciali.
Infatti, la Sanità Privata, specialmente Aiop ed Aris, evidentemente, non soltanto non ha alcuna intenzione di rinnovare i contratti di lavoro ai propri dipendenti, ma addirittura, mai ha adeguato le dotazioni organiche, in Sicilia rispetto alla L.R. 39/88, prevedendo importanti figure professionali, quali quelle degli OSS, al fine di evitare il costante demansionamento degli esercenti le professioni sanitarie, costretti a svolgere, a tutt’oggi, mansioni di tipo tecnico alberghiere, ne ha proporzionato e rideterminato il numero degli operatori per posto letto occupato, producendo carichi di lavoro insostenibili, che potrebbero mettere seriamente a rischio la stessa utenza ed i lavoratori.
Ovvero, parrebbe quasi che vengano utilizzati i soldi pubblici per finanziare le Economie del Privato, senza che vi sia un ritorno vero per l’intera comunità, per i lavoratori e per assicurare la salvaguardia di un’assistenza sanitaria olistica, efficace ed efficiente.
Eppure, non dimentichiamo che i lavoratori della Sanità Privata, mai si sono tirati indietro rispetto alla grave crisi sanitaria cagionata dal Covid-19, anzi sono stati impegnati in prima linea, così come innumerevoli altri loro colleghi Ospedalieri, sostenendo con grande abnegazione e competenza l’attesa dei malati affetti dal Coronavirus, ed in alcuni casi persino contagiandosi essi stessi.
Per questa ragione, S.E., abbiamo ritenuto doveroso coinvolgerla nella nostra vertenza, tesa prioritariamente alla tutela del Diritto Costituzionale alla Salute Pubblica, alla Sicurezza sui luoghi di lavoro, ed al Riconoscimento dei Diritti oltre che dei Doveri dei suindicati professionisti, con preghiera di sollecitare il Governo Regionale nel merito delle questioni fianco affrontate e da Lei benevolmente accolte”.