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“Il primo album dal vivo del cantautore siciliano” era scritto sulla copertina di “Giubbe Rosse” (Emi) pubblicato nel lontano 1989 da Franco Battiato. A poco più di 30 anni dalla prima pubblicazione, proprio per festeggiare questo speciale anniversario, l’album torna di nuovo disponibile da venerdì 20 marzo 2020 sia in formato vinile 180g con Lp colorati rosso, sia in versione digitale come Remastered Edition con 3 Bonus Track in lingua spagnola ed una versione in spagnolo per il mercato digitale internazionale.

Il lavoro del Maestro Battiato contiene le registrazioni del tour europeo del 1988 nelle più prestigiose locations dal Teatro de la Ville di Parigi all’Alcalà Palace di Madrid fino al gran finale nel Teatro Lirico di Milano. Atmosfere volutamente intimiste con un pubblico attento e coinvolto. Un suono tecnicamente perfetto di questo lavoro realizzato nei famosi Studio Mobile Fonoprint, eccellenza nelle registrazioni dal vivo e di studio. Sicuramente rimane il miglior ‘live’ del cantautore di Jonia e fra i dischi più apprezzati dal pubblico e dalla critica.

Sono presenti nel disco i suoi primi vent’anni di carriera, da “Sequenze e frequenze” e “Aria di rivoluzione” a “Gli Uccelli” e “Voglio vederti danzare” fino alle più recenti dell’epoca “E ti vengo a cercare” e “L’Oceano di silenzio” tratte dall’album “Fisiognomica”. Altre chicche l’esecuzione di brani come “Lettera al Governatore della Libia”, cantata con l’indimenticabile Giuni Russo, “Alexander Platz”, già interpretata da Milva, e “Mesopotamia” che Gianni Morandi aveva cantato con il titolo “Che cosa resterà di me”.

Capitolo a parte merita l’unico inedito, “Giubbe Rosse”, che dà il titolo all’album: un testo che è un dipinto straordinario della Sicilia del cantautore su un tappeto musicale trascinante ed originale. In queste giornate nelle quali siamo tutti a casa ascoltare buona musica può fare certamente bene al cuore e capita a fagiolo l’uscita di questo album che consigliamo agli estimatori di Franco Battiato che lo riascolteranno con piacere, ma anche a tutti coloro che tramite le belle canzoni, pur rimanendo a casa, faranno meravigliosi viaggi con la mente e con il cuore.

Giubbe Rosse (1989)

Abito in una casa di collina
E userò la macchina tre volte al mese
Con 2000 lire di benzina
Scendo giù in paese.
Quante lucertole attraversano la strada
Vanno veloci ed io più piano ad evitarle.

Quanti giardini di aranci e limoni
Balconi traboccanti di gerani
Per Pasqua oppure quando ci si sposa
Usiamo per lavarci
Petali di rose
E le lucertole attraversano la strada
Com’è diverso e uguale
Il loro mondo dal mio.

Vivere più a sud
Per trovare la mia stella
E i cieli e i mari
Prima dov’ero.

Passare dal mercato del pesce
Prendere i collari in farmacia per i cani
E ritirare i vetri cattedrale del gazebo.
Il fuoco incandescente del vulcano
Allontana il potere delle Giubbe Rosse
E come sembra tutto disumano
E certi capi allora e oggi
E certe masse
Quanti fantasmi ci attraversano la strada.

Ritornare a sud
Per seguire il mio destino
La prossima tappa
Del mio cammino in me
Per trovare la mia stella
E i cieli e i mari
Prima dov’ero.