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«Non si possono utilizzare due pesi e due misure». La Cisl Funzione Pubblica di Messina scrive al Commissario Straordinario, al Direttore Sanitario, al Direttore Amministrativo dell’Asp di Messina e per conoscenza all’assessore regionale alla Salute denunciando quella che sembrerebbe una decisione assunta unilateralmente «ovvero di far proseguire il rapporto di lavoro soltanto ad alcuni lavoratori assunti per l’emergenza Covid ed invece di sospenderlo ad altri con decorrenza 16/01/2023, nonostante le linee di indirizzo emanate dall’Assessore Regionale alla Salute, diano indicazione per la proroga alla data del 28/02/2023». A prendere posizione è la segretaria generale della Cisl Funzione Pubblica Giovanna Bicchieri che ritiene il comportamento dell’Asp di Messina «antisindacale, in violazione dell’art. 4 (informazione), e omesso il successivo Confronto Sindacale sugli andamenti occupazionali, di cui alla lett. P art. 5 del CCNL 2019/21 Comparto Sanità Pubblica».

«Tra i tagli dei precari Covid – aggiunge la Bicchieri – non vi sarebbero proprio coloro che sono in palese eccedenza organica, ovvero i 22 collaboratori amministrativi. Non vorremmo immaginare che i provvedimenti assunti dall’Asp in assenza del sindacato abbiano la finalità di accompagnare soltanto qualcuno verso la stabilizzazione, alla luce di atti che all’evidenza dei fatti non sono trasparenti». La Cisl Funzione Pubblica sollecita l’Assessore Regionale alla Salute Giovanna Volo ad avviare una indagine ispettiva.