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Mentre ci avviciniamo al 1 giugno 2016, data che sancirà l’avvio delle manifestazioni celebrative per i 180 anni dall’unione fra Barcellona e Pozzo di Gotto, un nuovo grido di protesta scende a gran voce dalle colline di Gala tramite un comunicato stampa  diffuso in queste ore in rete e nelle redazioni dei giornali, dal Direttore del Museo Epicentro, Nino Abbate, il quale così esordisce: “Difendo la mia libertà di uomo e di artista, la libertà della parola, senza di essa non ci sarebbe legalità, ma sottomissione a tutti i sistemi politici e sociali. Un futuro culturale e artistico di cui non credo più nella città in cui vivo, Barcellona Pozzo di Gotto, nella quale opero con il Museo Epicentro da oltre 30 Anni. Ancora una volta rimango amareggiato quando all’improvviso compare in internet qualche giorno prima degli eventi che iniziano il 1 giugno organizzati dall’amministrazione comunale attuale rappresentata dal sindaco Roberto Materia, il programma delle manifestazione dell’anniversario dell’unione dei 180 anni (1936-2016) di Barcellona e Pozzo di Gotto. Perche? Ancora una volta non sono stato coinvolto come associazione culturale nell’organizazzione per questi eventi, come uomo di cultura e artista per dare il mio contributo alla cultura.”. Grande amarezza traspare dalle parole di Abbate che ancora una volta si vede estromesso e quasi ignorato da una città che ha sempre contribuito a “onorare” con la propria attività artistica. E Nino Abbate tenta anche di comprendere il perché di questo ostracismo nei suoi confronti:  “Forse perchè vivo a Gala, non sono barcellonese? Durante gli ultimi comizi si sbandieravano le eccellenze delle zone collinari. Che fine hanno fatto queste eccellenze? Lo sò che non rappresento una di queste eccellenze. Una volta mi disse un mio amico, quando ti daranno un premio diventerai come tutti gli altri. Non si sbagliava. Non cerco celebrazioni o benemerenze. Mi piace rimanere per quello che sono, nella mia umiltà e passione per l’arte, per la liberta della parola, per contestare in difesa del mio operato culturale.”. Chiarissimo il pensiero di questo comunicato che si chiude con grande amarezza e disillusione:  “Credevo in qualcosa di migliore in questa città di Barcellona Pozzo di Gotto, ma ora non ci credo più, ritiro ufficialmente la domanda da me presentata di partecipazione agli eventi per l’estate barcellonese 2016. Rimango un uomo solo, come lo sono sempre stato “una traccia stampata dalla mia stessa traccia” ma essere libero di pensare e dire, nel rispetto di chi si impegna per una società migliore.”  A conclusione una cosa ci sentiamo di dirla a Nino Abbate: sappia che non è solo perché se le istituzioni lo snobbano la gente, il popolo, i tanti amici, l’Arte…tutto ciò è dalla sua parte e non lo lascerà mai solo!