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“Dispotica. Non trovo migliore aggettivo per definire la reazione del presidente Musumeci che invita la Lega a uscire dal governo solo perché il nostro segretario nazionale Matteo Salvini, a precisa domanda ha risposto che La Lega ritiene di essere dotata di classe dirigente idonea ad amministrare le città più importanti e la stessa Regione Siciliana. E’ stato lo stesso Salvini a premettere che ogni riflessione va inquadrata nel rispetto dei ragionamenti con gli alleati.

La lealtà della Lega in questa esperienza di governo non è in discussione, ma ciò non comporta che un partito in netta crescita in tutte le province ed anche all’interno dell’Assemblea Regionale come gruppo parlamentare, non possa, legittimamente, partecipare ai tavoli di coalizione per decidere il futuro della nostra terra con le ambizioni proporzionate al suo oggettivo nuovo peso specifico complessivo.

Seguendo invece le dichiarazioni del Presidente Musumeci, sembrerebbe che lo stesso voglia frustrare sul nascere questo più che democratico dibattito, interno alla coalizione di centrodestra.

Giova riportare la questione su binari di ragionevolezza, evidenziando ciò che dovrebbe essere ovvio, ossia che una cosa sono i ragionamenti in vista di appuntamenti futuri, tutt’altra cosa sono gli accordi di governo attuali che si radicano su un percorso iniziato e che va comunque sul finire.

Quello che accadrà per definire “il dopo” interessa tutti i partiti che collaborano agli equilibri della coalizione di centrodestra, di cui la parte politica di riferimento del presidente Musumeci è parte con la stessa dignità di tutti gli altri componenti ed anche della Lega, che 5 anni fa era un partito secondario nello scacchiere regionale, mentre oggi, e soprattutto in previsione di domani, è oggettivamente protagonista anche in Sicilia.

Auspico infine, sapendo già che dal Presidente su questi argomenti riceverò come sempre massima attenzione, che il dialogo tra lui e la Lega si focalizzi non tanto su questa diatriba, bensì sui tanti nodi da sciogliere e sui quali come partito e come gruppo parlamentare abbiamo in queste settimane sollecitato, al momento con poche risposte, il governo: dalle autostrade siciliane, alla questione che riguarda i controlli sul bestiame per favorire gli allevatori siciliani, collegata al monte ore dei veterinari convenzionati con le Asp, ai rimborsi ai cacciatori, all’istituzione di una rete di termovalorizzatori, agli ospedali, come quello di Barcellona.

La nostra lealtà a questo governo si misura sull’attivismo ed attenzione per questi e svariati altri temi e con l’efficacia dell’azione dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali in quota Lega, e non può essere messa in discussione solo perché si ragiona sul futuro, circostanza che, a ben vedere, non costituisce tradimento ma responsabilità nei confronti di scenari e previsioni completamente mutati.”

Così l’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega Sicilia per Matteo Salvini Premier.