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Riceviamo e pubblichiamo integralmente con piacere, vista la tematica molto interessante, il presente articolo a firma Raffaella Catania riguardante un evento tenutosi in videoconferenza nei giorni scorsi ed organizzato dal Soroptimist Milazzo, presieduto da Agata Spampinato. Buona lettura. 

Nella giornata del 28 maggio 2020 alle ore 18.30, in webinair, si è tenuto il convegno dal titolo “gli effetti del lockdown: aspetti scientifici ed etico comportamentali”. Il webinair, moderato ed introdotto dalla Presidente Soroptimist Milazzo, prof.ssa Agata Spampinato Siracusa, ha visto avvicendarsi, in veste di relatori: il  Prof. Padre Alberto Carrara, Antropologo e Neuroscienziato, Direttore del Gruppo di Neurobioetica; il prof. Francesco Pisani, Professore di Neurologia, già Direttore pro tempore dell’UOC di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Universitario di Messina; la  Dott.ssa Marinella Ferrante, Psicoterapeuta e Scrittrice, Presidente del Soroptimist International Club di Roma Tiber; la Prof.ssa Rina Fiorulli, Vice Presidente Nazionale Soroptimist International d’Italia.

La Presidente Soroptimist Milazzo, nel porgere i saluti ai gentili relatori ed ospiti, sottolinea come l’obiettivo del presente convegno sia quello di riflettere sul disagio psicosociale che ha attraversato la pandemia, con pesanti costi per la vita di relazione dell’essere umano.

Ha altresì illustrato la realizzazione delle iniziative del Soroptimist Milazzo nella fase pandemica: sono stati raccolti dei fondi tra le socie del Club per l’acquisto di mascherine destinate all’ospedale di Milazzo e Barcellona. Il Soroptimist Milazzo ha aderito alla creazione a livello nazionale, dello sportello di supporto telefonico psicologico, mediante la disponibilità di una socia psicologa del Club Milazzo. Lo sportello, che prende vita nell’ambito del Serivce “A sostegno” è attivo sei giorni su sette, è gratuito, e gestito direttamente dalle soroptimiste psicologhe e psicoterapeute di tutta Italia.

Il professore Carrara presenta quindi il suo intervento, dal titolo “ Come la pandemia cambia il tuo cervello. Aspetti neurobioetici della contingenza attuale”. Partendo dalla figura di Emily Dickinson, che condusse una esistenza emotivamente travagliata e per lo più in condizione di isolamento,  e soffermandosi sulla solitaria e struggente immagine di papa Francesco, solo con la croce, a San Pietro, immagine che diventa simbolica  e che rimane eternamente impressa nella memoria collettiva, il prof. Carrara sottolinea come la solitudine, la “tempesta”, citata sia dalla Dickinson che da Papa Bergoglio, ha fatto irruzione in una umanità avvezza al sovracontatto sociale, alla frenesìa, al movimento.

Il prof Carrara spiega come il Covid 19 coinvolga tutti gli organi, tra cui il cervello, danneggiando i tessuti neurali a vario titolo e secondo più meccanismi; vengono segnalati alcuni casi clinici studiati negli Stati Uniti. Vi è un 40 per cento circa di pazienti positivi al Covid 19 che presentano danni significativi a livello neurologico.

Aldilà però degli effetti diretti del virus sul cervello, anche le esperienze traumatiche connesse alla pandemia (paura, solitudine, riduzione della libertà personale, perdite di contatti sociali etc.) hanno un potenziale trasformativo del cervello, riplasmandolo a livello della connettività neurale.  Le ricerche del professore e del suo gruppo di lavoro si stanno appunto occupando di tali effetti, nell’ambito del rapporto tra disturbo post traumatico da stress e plasmaticità neurale.

Vengono suggeriti gli atteggiamenti positivi da utilizzare, a protezione del benessere psicologico e per ridurre l’impatto dello stress sul cervello, tra cui il riabituarsi al silenzio come veicolo per contattare le proprie parti creative, e il coltivare aree di interessi capaci di distogliere il pensiero individuale e collettivo dalla pandemia.

L’intervento del Prof. Francesco Pisano, dal titolo “La Depressione dell’Anima tra esistenzialismo e conoscenze scientifiche”, parte dall’analisi del concetto di lockdown.

La traduzione letterale di tale termine è “confinamento, isolamento”, al fine di non infettarci con tale agente virale pericolosissimo.  Ma tale isolamento è antitetico alla stessa natura umana, e pertanto è una delle possibili cause di depressione. Il prof. Pisano declina pertanto le varie sfumature del termine dal punto di vista diagnostico-clinico, associandolo poi all’ansia, altro sintomo/sindrome spesso presente in comorbilità.

Viene ampiamente spiegata la profonda differenza tra lo stato soggettivo-emozionale di tristezza  (stato fisiologico adattivo) e la condizione clinica di depressione, utilizzando la visione di Andreoli che ben descrive il drammatico vissuto del soggetto depresso, incapace di provare emozioni. Il maggior rischio connesso ai vissuti depressivi è ovviamente il suicidio, inteso come atto di liberazione da un mal di vivere pervasivo e penetrante.

La depressione è altrettanto differente, da un punto di vista clinico  e fenomenologico, nonché rispetto all’evoluzione ed all’andamento, dai fenomeni di lutto (intesi in senso lato, quindi non solo la morte di una persona casa, ma anche una separazione etc.).

Dalla disamina puntuale di tale dimensione esistenziale, il prof. Pisano esamina il suicidio del grande poeta Cesare Pavese, rintracciando, nella sua storia infantile e adolescenziale, numerosi elementi di abbandono, lutti, tragedie non elaborati.

La dott.ssa Marinella Ferranti riporta la propria esperienza professionale durante il Covid 19, sottolineando come siano emersi nella collettività bisogni di fiducia e rassicurazione, accompagnati dalla voglia di solidarietà.  Narrando alcune storie, ha illustrato l’importanza di ridefinire in positivo l’esperienza difficile della pandemia, potenziare le risorse personali al fine di passare dalla disperazione alla creazione di nuove opportunità.

La dott.ssa Ferranti riporta inoltre le difficoltà dei giovani a gestire l’isolamento, ma anche la criticità dolorosa che hanno sperimentato le famiglie con un membro disabile all’interno, che si sono trovate ad affrontare da sole, in isolamento, la quotidianità. Viene pertanto lanciato il messaggio importante, su un piano di politiche sociali, di sostenere maggiormente, a  livello collettivo, queste famiglie.

La prof.ssa Rina Fiorulli, a conclusione dei lavori, pone l’accento su come la letteratura e la scienza diano contezza della complessità dell’essere umano.

La Vicepresidente rappresenta come il Soroptimist International di Italia abbia reagito alla Pandemia.  Essendo il Club formato da una ampia gamma di professioniste, il Club ha deciso di andare avanti riorganizzando service. In ogni disciplina ci si è riunite per creare sportelli online e telefonici gratuiti, psicologico, legale, medico. La scelta del Soroptimist pertanto è stata quella di trasformare la crisi in opportunità.