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In una calda serata di primavera a Roma, presso il Palazzo Vitelleschi, sede della Massoneria di Piazza del Gesù, abbiamo avuto la possibilità di strappare un’ intervista esclusiva al già Sovrano, Gran Commendatore e Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia, professore Luigi Pruneti.

Professore Luigi Pruneti, come mai ha deciso di entrare in massoneria?

“Accadde molti anni fa, correva, infatti, il 1974. Alcuni amici mi proposero di entrare nell’Istituzione ed io accolsi l’invito con entusiasmo; ero motivato da una sana curiosità supportata da una certa conoscenza e dal desiderio di percorrere una vita diversa da quella che avevo fino a quel momento provato”.

Cosa è la massoneria per lei?

“La Massoneria è un percorso, una via, un itinerario, che mira alla crescita dei valori umani, al miglioramento del contesto sociale, alla costruzione di un mondo più giusto, più libero, più felice e, soprattutto, all’elevazione dello spirito e al suo affrancamento dalla tirannia della materia e dell’effimero”.

Cosa è la riservatezza per il massone?

“È un diritto inalienabile garantito dalla legge a tutti i cittadini, è meglio conosciuto come diritto alla privacy ed è presente in tutti gli stati liberi e democratici. In Italia è stato spesso negato ai massoni e, in nome di una non meglio precisata trasparenza, si sono pubblicate lunghe liste di nomi di presunti affiliati alla massoneria. Se, in nome della trasparenza, si deve abbattere il diritto inalienabile della privacy lo si faccia ma per tutti, iniziando a pubblicare gli scritti ai partiti politici e il loro eventuale impiego nello stato, in enti pubblici, nella Rai, ecc”.

Quali sono i rapporti tra Palazzo Vitelleschi e la Chiesa Cattolica?

“Non vi sono mai stati rapporti diretti con le gerarchie della Chiesa Cattolica, abbiamo però organizzato dei convegni pubblici sull’argomento (gli ultimi, in ordine di tempo, a Genova e a Pescara) ai quali hanno partecipato a titolo privato anche dei sacerdoti come il compianto Padre Rosario Esposito”.

Cosa ne pensa dell’Opus Dei?

“Non conosco a fondo l’argomento e per tanto riterrei temerario sciorinare giudizi supportati solo dalla lettura di libri di piglio scandalistico e di dubbia documentazione come quello di Ferruccio Pinotti, autore di un libro dello stesso taglio anche sulla massoneria”.

Secondo lei un buon cattolico può essere massone?

“Ritengo proprio di sì. Nella Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. (Antichi, Liberi, Accettati, Muratori), Obbedienza di Piazza del Gesù, Palazzo Vitelleschi, non esiste niente di contrario al Cristianesimo e alla Chiesa Cattolica. La massoneria non si occupa di religione ma, per Statuti, bandisce dal suo contesto gli atei. Non è, come si è scritto, “La filosofia del dubbio per il dubbio” ma, come si legge in Giovanni, il desiderio di avvicinarsi alla verità, convinti che solo questa può illuminare l’animo umano di verità. Inoltre, Chiesa Cattolica e Massoneria condividono tanti valori quali fratellanza, uguaglianza, solidarietà, giustizia, difesa della dignità umana”.

Cosa ne pensa di Licio Gelli?

“Dato che non sono un magistrato, preferisco non giudicare gli uomini se non quando ne sono costretto. Posso però affermare che la loggia P2 ha comportato danni enormi non quantificabili alla massoneria italiana, creando nei suoi confronti una stagione di sospetto che ancora non accenna a tramontare. Nel 1982 la maggior parte dei massoni italiani, di qualsiasi obbedienza, ignoravano cosa fosse la P2 ma da quel momento in poi sono stati tacitamente accusati di tutti i mali imputati a quella “loggia” che di massonico non aveva niente”.

Ha presente il programma di Gelli? Anche secondo lei era solo una profezia?

“Di profezie simili a quelle del piano o programma Gelli la storia ne è piena, basta prendere, enucleare, evidenziare ed ogni scritto che si interessi dei massimi sistemi socio-politici può far concorrenza alle Centurie di Nostradamus”.

Secondo Lei in Italia si deve parlare di massoneria o di massonerie?

“Sicuramente di massonerie. Di principali oltre alla mia ne conosco una, forse due. Sotto di queste vi è un diluvio di sigle e di nomi. Pensi che alcuni anni fa feci uno studio sulla geografia della massoneria nel mondo che poi fu pubblicato in un volume degli Oscar Mondatori. Orbene, l’Italia presentava un panorama di oltre 250 presunte obbedienze massoniche”.

L’obbedienza di cui lei è stato Sovrano, Gran Commendatore e Gran Maestro, ha molti affiliati?

“Circa 8.000 e sono in continua crescita”.

I giovani possono aderirvi?

“Certamente. I giovani rappresentano la parte più partecipativa ed entusiasta della nostra Comunione ed ormai anche da un punto di vista numerico sono una percentuale rilevante degli affiliati, tanto che la Gran Loggia d’Italia è, probabilmente, in Europa, l’Obbedienza massonica con l’età media più bassa”.

Quali sono i suoi obiettivi massonici?

“Fare in modo che la Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. risponda in pieno alla Tradizione massonica e la viva nella maniera più corretta. Ciò significa far tesoro del passato per vivere il presente e progettare il futuro. Ciò significa per l’affermazione di quei valori irrinunciabili quali la libertà, la fratellanza, la solidarietà, l’uguaglianza, la tolleranza, la giustizia, la dignità umana, il diritto alla speranza di felicità che a molti è negato. Inoltre la massoneria deve lavorare sul piano della cultura promuovendola e così facendo facilitare il dialogo, l’incontro, il confronto.

Prima di tutto questo però, essa deve difendere, mantenendolo nella sua genuinità e, caso mai potenziarlo, il suo metodo di crescita spirituale, di ricerca della verità e di affrancamento dai pregiudizi. Solo operando così si può realizzare il vero massone e solo i veri massoni possono portare avanti il vessillo della Libera Muratoria”.

a cura di

Salvatore Bucolo