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Il Presidente Nazionale INBAR arch. Anna Carulli, esperto in monitoraggio ambientale, ha espresso vivo compiacimento per l’Ordinanza Sindacale del 27 aprile che vieta a chiunque di “sperimentare, installare e diffondere sul territorio del Comune di Messina impianti con tecnologia 5G in attesa di dati scientifici più aggiornati”.
“Devo congratularmi con il Sindaco De Luca ed il Vice Sindaco Mondello Assessore di riferimento – afferma Anna Carulli – per la loro decisione, procedendo secondo un principio di cautela diramato da sempre dall’OMS, che invita alla prudenza proprio perchè non si conoscono gli effetti sulla salute dell’uomo. Questo è un tema che l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura ha sempre attenzionato e dibattuto con i suoi esperti in diversi progetti nazionali e campagne di monitoraggio in collaborazione con ARPA ed ENEA, anche nell’ambito del tavolo tecnico istituzionale del PAES dello stesso Comune, al fine di chiarirne i riferimenti tecnici e scientifici per la giusta divulgazione ai cittadini sul tema della tutela della salute”.
Nelle motivazioni di altre ordinanze sindacali si legge che “Le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e sull’ecosistema derivante da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne”, citando a sostegno delle preoccupazioni il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (Scheer) della Commissione europea, il quale afferma che “il 5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche”.
“I rischi sulla salute non sono uguali per tutti – conclude Anna carulli – sappiamo che le persone reagiscono in maniera diversa all’esposizione ad un determinato fattore inquinante e meritano degli approfondimenti di monitoraggio ambientale per il coinvolgimento di diversi indicatori. Come del resto ci dicono le azioni di prevenzione sull’inquinamento Indoor-Outdoor secondo la classificazione espressa nelle circolari del Ministero della Salute con parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, per garantire ambienti di vita sani e sicuri con il Piano Nazionale per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati”