L’omosessualità nella storia. La Sacra Bibbia descrive figure di donne e uomini legati emotivamente ai propri simili: la matura Naomi con la nuora vedova del figlio Ruth; oppure David, il pastorello unito da un’inviolabile amicizia col figlio del re, Gionata. Secondo quanto ne disse millenni dopo Oscar Wilde tali esempi costituivano la riprova dell’esistenza – da sempre – di quel tipo di amore “che non osa pronunciare il proprio nome”.
La storia dell’omosessualità nel mondo antico comprende e abbraccia in pratica tutte le civiltà, ad iniziare dall’omosessualità nell’antico Egitto. Nei territori dell’antica Cina del III secolo a.C si narra il legame esistente tra Ling, un duca, col giovane favorito Mizi Xia: da quando il ragazzo offrì una pesca all’amico prima ancor d’assaggiarla lui stesso, quello divenne “l’amore della pesca condivisa”.
La poetessa dell’antica Grecia Saffo di Lesbo nel VI secolo a.C. canta le pene d’amore di una donna nei confronti di un’altra donna (da ella nasceranno le parole saffismo e lesbismo).
I temi LGBT nella mitologia sono assai numerosi e spaziano per ogni continente.
Dagli esempi mitici a quelli storici: da Ganimede rapito da Zeus a Bagoas amato da Alessandro Magno, a Pitagora e Sporo sposati dall’imperatore Nerone.
Nel mondo classico: l’omosessualità nell’antica Grecia e l’omosessualità nell’Antica Roma, pare esservi una spiccata predilezione nei confronti della pederastia, rapporto etico, estetico e finanche (ma non necessariamente) erotico tra un uomo adulto e un adolescente: la pederastia greca si personalizza nella pederastia cretese, nella pederastia spartana, nella pederastia ateniese e nella pederastia tebana. Esiste anche un’omosessualità militare nell’antica Grecia.
Nell’impero romano operarono i catamite e gli exoletus. In quello che diverrà il mondo musulmano esisteranno sempre i Bacha Bazi in tutte le sue derivazioni nazionali.
L’atteggiamento e la risposta sociale a queste manifestazioni di affetto, tutte indicanti una qual certa “attitudine omosessuale” sono stati molto variegati, sia nel corso del tempo che del luogo, con valutazioni assai diversificate che vanno da una totale accettazione e integrazione fra i comportamenti socialmente accettati, addirittura onorati e celebrati fino all’esaltazione da una parte (vedi la pederastia greca, con la sua cultura della nudità nello sport e del nudo eroico) o le culture dalla Melanesia; condannati senza appello come abominio e segnalati come immorali e peccaminosi.
Una gran quantità di definizioni sono state date per interpretare tali comportamenti e i relativi soggetti praticanti; uno dei più diffusi in occidente è stato quello di sodomia, termine di origine religiosa basato sulla celeberrima storia dei perfidi abitanti di Sodoma. Nel frattempo, con l’omosessualità nel Medioevo fanno la loro comparsa la cosiddetta amicizia romantica, poi il sentimento di agape che lega certuni monaci medioevali nell’adelpho-poiesis, l’omoerotismo tracimante vigente per tutto il Rinascimento e oltre in ambito artistico, ma non solo; dalla figura di San Sebastiano nelle arti, sempre più giovane, sempre più bello e sempre più nudo; a Giovanni Battista nelle arti nella sua rappresentazione come “San Giovannino”.
I favoriti o mignons delle corti reali europee affiancavano le personalità più importanti del tempo, ma vi erano anche donne che si fingevano uomini per poter stare accanto alle loro prescelte, fino a giungere al concetto di matrimonio bostoniano nel corso del XIX secolo.
Nel 1860 un medico ungherese conia il neologismo greco-latino omo-sessuale.
Oscar Wilde. Vi sono poi coloro che hanno parlato di terzo sesso e chi, richiamandosi ai mitici e sempre presenti esempi dell’Androgino, di Ermafrodito e altri hanno contribuito ad un’identificazione transgender, o transessuale o intersessuale, originante anch’essa dai tempi più antichi, basti solo vedere i temi transgender nell’antica Grecia. A seguito dei Procedimenti giudiziari a carico di Oscar Wilde che condussero nel 1895 ad una condanna a due anni di lavori forzati, a causa del suo innominabile connubio con un giovane lord. Molti uomini di lettere con le stesse sue preferenze amorose contribuirono a sviluppare una certa cultura a tematica ristretta o inerente a personaggi omosessuali, quella che diverrà la contemporanea letteratura gay.
Tanti cercarono di tradurre in chiave omosessuale l’esistenza terrena di personaggi celebri: da Socrate sedotto dall’allora giovinetto Alcibiade al maturo genio rinascimentale Leonardo da Vinci che pare stregato da “Salaì” (il diavoletto) alias Gian Giacomo Caprotti; da Michelangelo Buonarroti che scrive appassionate poesie d’amore al giovane uomo Tommaso de’ Cavalieri, fino al misterioso William Shakespeare che dedica i suoi Sonetti ad un altrettanto misterioso venticinquenne; fino al pittore precursore del Barocco Michelangelo Merisi da Caravaggio che ritrae spesso e volentieri nudo o seminudo il suo – presunto, probabile – amante adolescente Mario Minniti. “Se tutti questi erano, o avrebbero potuto, essere gay, allora i loro discendenti moderni potevano ben affermare di appartenere a una nobile famiglia“.
Il XX secolo ha portato alla ribalta nuovi nomi ed altre parole per descrivere sempre la stesa cosa: gay o l’acronimo LGBT; ma vi sono anche gli “uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini” e basta. Il termine Queer è invece stato adottato, assimilato positivamente da un’iniziale sua significazione negativa. Nel 1936 i franchisti fucilano il poeta spagnolo Federico García Lorca gridandogli contro “maricon”; nel 1975 viene barbaramente assassinato un altro poeta, questa volta italiano, Pier Paolo Pasolini ed il caso viene frettolosamente chiuso essendoci un ragazzino reo confesso: una “storia da froci”.
La storia dell’omosessualità è quindi anche una storia degli atteggiamenti sociali possibili verso un comportamento percepito come “deviante”, ed ha interesse anche da un punto di vista sociologico, antropologico, politico e in qualche misura filosofico. Per questo motivo esiste una branca della storiografia che si occupa espressamente di storia LGBT. Figure mitologiche, personaggi storici e personalità di rilievo di vario tipo divengono icone gay.
L’atteggiamento sociale verso i comportamenti omosessuali ha conosciuto momenti di relativa tolleranza, come abbiamo visto, durante i quali la società ammetteva un certo grado di discussione ed esibizione pubblica del tema, anche attraverso l’arte e le produzioni culturali (come è avvenuto per esempio nell’antica Atene classica, nella Toscana del Rinascimento, o a Berlino e a Parigi nell’anteguerra) alternandoli però a momenti di repressione durissima, come nell’Italia del Trecento, o nell’Europa della Riforma protestante e Controriforma cattolica o ancora nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale, durante il quale persero la vita diverse decine di migliaia di persone: la storia degli omosessuali nella Germania nazista e durante l’olocausto è così parte integrante di un breve ma intenso periodo di persecuzione generalizzata. Dall’altra parte vi sarà la persecuzione dell’omosessualità nell’Unione Sovietica.
Dalla seconda guerra mondiale in poi l’atteggiamento sociale nei confronti delle persone omosessuali è andato migliorando, anche a seguito delle battaglie condotte a questo scopo dal movimento di liberazione omosessuale. Secondo la cronologia della storia LGBT la cultura omosessuale rimanda indietro nel tempo fino al cinque, dieci, quindicimila a.C.; al giorno d’oggi prosegue con la richiesta di Diritti LGBT nel mondo e col riconoscimento di una qualche forma di matrimonio tra persone dello stesso sesso. In Natura pare infine esistere anche l’omosessualità negli animali.
Omosessualità e legge. Diritti LGBT nel mondo.
La maggior parte delle nazioni non impedisce il sesso consensuale tra persone al di sopra dell’età di consenso. Alcune giurisdizioni riconoscono anche gli stessi diritti, la protezione ed i privilegi per le strutture familiari di coppie dello stesso sesso, a volte anche il matrimonio. Alcune nazioni impediscono relazioni omosessuali, vietandole per legge. I trasgressori possono andare incontro alla pena di morte in alcune aree di fondamentalismo musulmano come l’Iran e alcune parti della Nigeria. Esistono, comunque, numerose differenze tra la politica ufficiale e la reale attuazione delle leggi.
Benché i rapporti sessuali tra omosessuali siano stati decriminalizzati in alcune parti del mondo occidentale, come in Polonia (1932), Danimarca (1933), Svezia (1944) e Regno Unito (1967), non fu prima della metà degli anni settanta del XX secolo che la comunità gay iniziò dapprima a richiedere limitati diritti civili in alcune nazioni sviluppate.
Una meta importante fu raggiunta nel 1973, quando l’American Psychiatric Association rimosse l’omosessualità dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, negando così la sua precedente definizione di omosessualità come disordine mentale.
Pregiudizio e omofobia.
Il termine omofobia indica la scarsa tolleranza e la repulsione nei confronti dell’omosessualità, delle persone omosessuali e delle azioni ad esse riconducibili. L’omofobia può arrivare alla violenza fisica e all’omicidio, motivati dalla pura e semplice omosessualità della vittima. In quanto atto discriminatorio, l’omofobia si configura come una forma di sessismo. Alcuni autori, ritenendo inappropriato il suffisso -fobia, utilizzano al posto di omofobia il termine “omonegatività”.
In molte culture, le persone omosessuali sono frequentemente soggette al pregiudizio e alla discriminazione. Come i membri di altri gruppi minoritari che sono oggetto del pregiudizio, anch’essi sono soggetti a stereotipi, spesso aggravanti la marginalizzazione. Il pregiudizio, la discriminazione e gli stereotipi sono tutti esempi di omofobia e eterosessismo. L’eterosessismo può includere la presunzione per cui l’eterosessualità o l’attrazione per i membri del sesso opposto sia la giusta norma e quindi che gli eterosessuali siano superiori. L’omofobia, come già accennato, si manifesta in diverse forme e un gran numero di tipologie ne è stato formulato, tra le quali ricordiamo l’omofobia interiorizzata, l’omofobia sociale, l’omofobia emozionale, l’omofobia razionale ed altre. Similmente esistono differenti forme di lesbofobia (specifica nei confronti dell’omosessualità femminile) e di bifobia (contro le persone bisessuali). Quando certi atteggiamenti si manifestano come crimini, questi vengono solitamente definiti crimini di odio.
Gli stereotipi che caratterizzano le persone LGBT sono tanto negativi, quanto solitamente poco concernenti il romanticismo dell’individuo omosessuale; sono caratterizzati dalla promiscuità e spesso dall’erronea associazione dell’omosessualità all’abuso su minori, concezione più volte duramente contraddetta dai ricercatori e studiosi. Inoltre, ricerche suggeriscono che le persone LGBT sviluppino relazioni romantiche anche più durature e stabili. Gli uomini gay vengono spesso associati a persone con tendenze pedofile e allo stesso modo a persone che più degli uomini eterosessuali commettono tali crimini, un punto di vista rigettato dalla gran parte dei gruppi psichiatrici e contraddetta dai ricercatori. La pretesa che esistano evidenze scientifiche in sostegno ad un’associazione tra l’essere gay e l’essere pedofilo sono basate sulla misura in termini di travisamento dell’attuale evidenza. Non a caso, le statistiche dimostrano che, relativamente alla densità di popolazione in base all’orientamento sessuale, l’abuso su minore viene effettuato maggiormente dalla popolazione eterosessuale, e che, sempre in rapporto alla densità di popolazione etero e omosessuale, semmai sono le vittime di tali abusi ad essere superiori nella popolazione omosessuale, anziché in quella eterosessuale.
Salvatore Bucolo