Condividi:

Il Procuratore Generale di Messina, Carlo Caponcello, ha richiesto alla Corte di Appello che venga accolta la domanda di risarcimento danni per ingiusta detenzione avanzata dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca e Carmelo Satta, Presidente Nazionale della Fenapi.

Come fatto conoscere con un comunicato stampa, è avvenuto durante l’udienza di ieri mattina alla Corte di Appello del Tribunale di Messina, alla quale hanno presenziato De Luca e Satta, con l’accoglimento da parte dell’accusa delle istanze della difesa relative ai danni lamentati, consistenti, nel caso di De Luca, nella necessità di risarcire anche il grave danno all’immagine del personaggio politico.

“Finalmente, afferma De Luca, viene restituita giustizia a me e al Presidente Satta. Nessuno certamente potrà restituirci il tempo perduto e le umiliazioni subite, ma con la pronuncia di oggi scriviamo la parola fine ad un capitolo doloroso delle nostre vite. Siamo stati nel tritacarne giudiziario per anni. Considerate che tutto nasce da alcune denunce dei consiglieri comunali di Fiumedinisi. Quelle denunce hanno dato vita a una verifica fiscale della Guardia di Finanza che ha avuto inizio nel dicembre del 2013, quando ero sindaco di Santa Teresa di Riva, al mio secondo anno di mandato. Una verifica fiscale iniziata a dicembre 2013 e che si è protratta per tutto il 2014, 2015, 2016 e sostanzialmente 2017. Quattro anni di accertamenti, pedinamenti, intercettazioni ambientali e sequestri presso la maggior parte delle sedi della FENAPI sparse in tutta Italia. Pensate all’attività immane che è stata svolta e alle pressioni a cui siamo stati sottoposti.”

Cateno De Luca, insieme a Carmelo Satta – continua la nota stampa – erano già stati assolti perché il fatto non sussiste in primo il 10 gennaio 2022 secondo grado il 19 dicembre 2022 dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. La sentenza di assoluzione è passata in giudicato perché la Procura di Messina ha rinunciato a ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione, dopo aver ottenuto l’arresto di Cateno De Luca l’8 novembre 2017, subito dopo la rielezione di De Luca al Parlamento Siciliano, e un giorno prima dell’ultima udienza del processo per il quale era stato arrestato una prima volta il 27 giugno 2011.

Con un pensiero “a tutte le vittime della malagiustizia ed ai magistrati che con grandi difficoltà organizzative e gravi condizionamenti ambienti riescono a garantire una giustizia giusta” De Luca ha voluto rivolgere un ringraziamento “ai miei legali avv. Tommaso Micalizzi e Prof. Carlo Taormina e a quanti, soprattutto in quei momenti, ci sono stati sempre accanto manifestandoci il loro sostegno incondizionato”.