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Muore un ‘istituzione’ dell’arte culinaria della città dello stretto: Don Minico il mito delle “quattro strade” presso i Colli San Rizzo dove si trovava il suo ‘storico’ chiosco, realizzato nel 1956,  centro di ristoro per avventori messinesi e del comprensorio. Un attività che il 94enne portava avanti da anni con passione, sacrificio e tanto impegno. Sul sito dominico.com si narra la storia di vita e le attitudini al lavoro di quello che è diventato una vera leggenda a Messina: 
“Don Minico Azienda Agricola è uno degli ultimi settori in cui Don Minico ha messo in pratica il suo amore per la natura ed il mangiar sano. Una cesta di pane – si spiega nel sito – sulle spalle ed interminabili chilometri da percorrere a piedi. Comincia così la lunga storia di Domenico Mazza alias Don Minico e del suo storico locale “Casa di Cura Don Minico” sui Colli San Rizzo, località Quattro Strade. Un solo asso della manica per Don Minico,- si sottolinea con orgoglio – classe 1921: l’arte di sapersi inventare il lavoro. Poco più che ventenne aveva già sulle spalle una famiglia da mantenere, per cui iniziò a lavorare giovanissimo come garzone di forno nel villaggio collinare di Gesso. Il suo compito dopo la lunga nottata di panificazione, era quello di svalicare i Colli San Rizzo e portare il pane a Messina. Ripercorreva così gli antichi tracciati già noti in passato, famosi per essere stati testimoni dei Vespri Siciliani i moti di rivolta che nel 1282 videro l’assedio di Messina e la conquista della città da parte degli Aragonesi. Dopo la faticosa salita, arrivato al quadrivio delle Quattro Strade, prima di proseguire per Messina lungo il sentiero che porta alla Chiesa di Santa Maria della Valle “la Badiazza”, Monastero Normanno e cappella reale ai tempi di Gugliemo II, Don Minico si fermava spesso per riposarsi esattamente nel punto in cui adesso sorge il suo locale.

‘Don Minico’ era un uomo buono ed eclettico che amava il lavoro, il cibo ed anche la natura, da qui nasce l’idea dell'”Ecomuseo del Gusto – come si legge sempre nel sito di Don Minico – una struttura rurale recuperata dall’incuria del tempo e dal degrado, e restituita agli antichi splendori ed aperta al pubblico da Don Minico nell’estate 2012″.L’edificio ecosostenibile, dotata di energie rinnovabili si rifa alle antiche architetture rurali dei Peloritani. 

Un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti degli antichi sapori e delle tradizioni culinarie ed enogastronomiche, “uno spazio interattivo dedicato anche alle scuole ed alla didattica, unendo la comunità sotto il profilo gastronomico e creando una raccolta di saperi legati alla cucina tradizionale, quella delle ricette antiche, della semplicità delle materie prime e dei sapori autentici”. E chissà se lassù in cielo Don Minico non continuerà a selezionare e divulgare le ricette più originali e saporite inserite nel volume del libro “Le ricette di Don Minico. Cu mancia bonu e bivi vinu non lassa muddichi!”