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Diretta del sindaco di Messina per comunicare l’ordinanza che instaura il coprifuoco nella città. “Prioritaria la tutela della salute della mia comunità”. Efficacia del provvedimento dal 13 marzo, ore 21, fino al 3 aprile. “Alle 18 di oggi, -ha aggiunto Minutoli- rilevati 21 assembramenti non autorizzati. I casi di covid-19, ad oggi, sono 7 in città, 9 in tutta la provincia.” Nel dettaglio il provvedimento, che ricalca quanto stabilito nel DPCM.

Una conferenza stampa dai toni forti con cui De Luca ha giustificato il provvedimento, affrontando le polemiche che lo avevano accusato di essere eccessivo. Intanto, nel pomeriggio, è arrivata la dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  che ha  ufficialmente parlato di pandemia. Il sindaco, anche alla luce di ciò evidentemente, ha affermato che l’ordinanza non solo non è in contrasto con quanto stabilito già dal DPCM, ma interviene con ritardo rispetto a qualcosa che doveva essere affrontato da subito con la dovuta rigidità.

L’innalzamento del livello di pericolo, la carenza di posti letto nei reparti di rianimazione, continua De Luca, giustificano in pieno il coprifuoco. Ha aggiunto che l’ondata di rientri dal nord negli ultimi giorni, ha contribuito alla decisione. Un testo firmato al termine della diretta, con un termine di 48 ore per organizzarsi.

Il provvedimento è adottato in un’ottica di attuazione di quanto già stabilito dal DPCM 9/2020, che non ha la cogenza di una legge e lascia intatto il potere del sindaco di adottare le misure opportune per contrastare ulteriormente il contagio del virus. Messe in campo tutte le unità disponibili (70 unità di polizia municipale, che nei prossimi giorni aumenteranno).

– 6 microaree, pattuglie di polizia specialistica- annonaria e pattuglie di controllo sul territorio, relativamente alla viabilità. 24 ore su 24 garantiti i controlli.

1) Divieto di ogni spostamento di persone fisiche in entrata e in uscita nel comune di messina, tranne che per lavoro, motivo di necessità e salute. È consentito il rientro nel proprio domicilio, residenza.

2) A chiunque si sposti dentro e fuori della città, è ordinato di avere con sé ed esibire a richiesta l’autocertificazione che giustifica lo spostamento,  menzionando le responsabilità cui si va incontro nel caso di dichiarazioni false o mendaci.

3) Sospensione attività di tutti gli esercizi commerciali, tranne alimentari, farmacie e parafarmacie e negozi di alimentari per animali. Ristorazione nelle mense sociali esclusa dal provvedimento. Gli studi dei medici di famiglia rimarranno normalmente aperti. Solo nei casi di interventi urgenti, gli altri studi medici potranno operare. Servizi gas, acquedotto, enel rimangono sempre attivi e funzionanti.

Chi rimane aperto, è sempre obbligato a garantire le condizioni stabilite per evitare il contagio, con sospensione dell’attività nel caso di non mancato rispetto. Le 48 ore che seguono, serviranno anche ad integrare il provvedimento, qualora si rendesse necessario.

Foto copertina: dal web

Livia Di Vona