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Diretta tesa a chiarire come muoversi in vista della fase 2, tra DPCM, ordinanza regionale e quella sindacale, quest’ultima in dirittura di arrivo.

“Abbiamo un DPCM del 26 aprile del Presidente del Consiglio e un’ordinanza del Presidente della Regione del 30 aprile. Nel frattempo abbiamo anche un’ordinanza del Ministro dei Trasporti del 29 aprile. Noi non vogliamo creare difficoltà al territorio e alla comunità. Abbiamo posto dei quesiti formali già inviati al presidente Musumeci e al presidente Conte.” Esordisce così il sindaco nella diretta di stasera. Tante le domande cui dare risposte e tanti i quesiti sollecitati da De Luca a Musumeci.

Per quanto riguarda la riapertura dei cimiteri annunciata da Musumeci, il sindaco ha spiegato  che, ad un’attenta lettura dell’ordinanza, le cose non stiano esattamente così: “L’articolo 7 dell’ordinanza del 30 aprile di Musumeci lascia ai sindaci la facoltà di disporre l’apertura dei cimiteri a condizione che possano essere organizzate misure per evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale. Quindi Musumeci ha disposto l’apertura dei cimiteri? Lo ha fatto credere nel suo videomessaggio, ma lascia ai sindaci questa decisione. Però mentre i sindaci possono applicare misure più restrittive rispetto alle misure nazionali, non si può fare al contrario. Avrei potuto chiudere i cimiteri se il Presidente Conte avesse stabilito che potevano riaprire, ma non viceversa.

Ho scritto al presidente Conte, al presidente Musumeci, al Prefetto di Messina, ai Ministri per chiedere risposte al più presto. Io sono d’accordo alla riapertura dei cimiteri, ma come faccio a tenere questo cerino in mano? Noi non apriremo i cimiteri fino a quando non ci risponderanno con chiarezza che è legittimo riaprire i cimiteri.”

A proposito della possibilità di tornare in Sicilia, De Luca ha poi detto:

“E’ stata contestata la mia ordinanza che regolamentava il passaggio nello Stretto di Messina, intanto però la presidente della Regione Calabria ha fatto un’ordinanza molto simile alla nostra banca dati in vigore già dal 30 aprile. La presidente della Calabria ha stabilito che è fatto divieto a tutte le persone fisiche di spostarsi in Calabria da altre regioni, salvo che per comprovate esigenze lavorative o di salute. Un divieto assoluto che nelle nostra ordinanza non c’era. L’ordinanza calabrese è ancora più restrittiva rispetto a quella che avevamo previsto a Messina con l’introduzione della banca dati “si passa a condizione”. Ma a me hanno detto che avrei attentato a delle libertà costituzionali.

Quindi abbiamo scritto un altro quesito, visto che Conte ha previsto che è legittimo spostarsi da una regione all’altra per motivi di salute, lavoro, necessità e rientro alla propria residenza o domicilio. Dopo il decreto c’è stata la corsa ai biglietti, in tanti si sono organizzati. Poi il 29 aprile i ministri della Salute e dei Trasporti hanno fatto il decreto che stabilisce che in Sicilia vengono prorogate le misure restrittive in vigore. Quindi quali sono le restrizioni? Limitazioni sui traghetti che lasciano la possibilità di viaggiare nello Stretto ai pendolari, ai lavoratori della sanità, Forze dell’Ordine. Quindi non è possibile attraversare lo Stretto con la motivazione della residenza o del domicilio. Vivremo la stessa sceneggiata che si è verificata dal 25 al 27 marzo, quando a Villa sono rimaste bloccate centinaia di persone. Io non ci sto e quindi ho chiesto a chi è sopra le nostre teste di trovare una soluzione e dire che devono fare tutte queste persone che si sono messe in viaggio e che arriveranno a Villa San Giovanni per passare in Sicilia. Io non mi faccio più richiamare dal Prefetto di Messina.”

È intervenuta anche Dafne Musolino, con i chiarimenti circa le differenze tra DPCM  e ordinanza del presidente Musumeci. In più, dal 4 maggio, “possono ripartire le attività di toelettatura per cani. Sì anche alle attività di pesca sportiva, ripresa delle barche e spostamento delle barche. Autorizzata la ripresa delle strutture balneari, quindi possibilità per i proprietari di iniziare sistemazione delle strutture, pulire le spiagge. Ma questo non è possibile, si deve chiedere autorizzazione al Demanio e in ogni caso è tutto subordinato all’apertura della stagione balneare. In Sicilia il 17 aprile l’assessore alla Sanità ha revocato l’apertura della stagione e ad oggi è ancora in vigore quel provvedimento. Musumeci prevede anche riapertura di circoli, società e associazioni sportive in modalità individuale e all’aperto, come tennis, golf, vela, ciclismo. Circoli e associazioni però devono garantire la sanificazione degli ambienti, degli spogliatoi. Una norma in totale contrapposizione con il DPCM. Su queste aspettiamo di avere chiarimenti.”

De Luca ha continuato, dicendo che sono attesi chiarimenti, così come da sollecitazioni, tra stasera e domani, in modo tale da predisporre il testo della nuova ordinanza: “Se non arrivano i chiarimenti chiesti io non apro niente e ribadisco solo la proroga dell’ordinanza attualmente in vigore dal 25 aprile.

Si aprono solo le attività previste dal Presidente del Consiglio. Da lunedì si potrà fare ristorazione da asporto. Aperture di ville e giardini con inibizione delle aree gioco dei bambini. Utilizzo delle mascherine per tutti. Ammessa attività sportiva in modo individuale e senza limiti. Possono riaprire i fiorai, attività manifatturiera ed edilizia e commercio all’ingrosso per questi due settori. Per le misure introdotte da Musumeci attendiamo i chiarimenti.”