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La Femca Cisl interviene sulla faccenda dei letturisti Amam. Il segretario provinciale Stefano Trimboli auspica che tornino quanto prima al lavoro.

 

Negli ultimi giorni la stampa è tornata ad occuparsi della delicata situazione occupazionale in cui versano i letturisti   che hanno operato fino al mese di luglio in appalto per conto dell’AMAM.

La FEMCA-CISL, che tutela questi lavoratori, interviene per chiarire alcuni aspetti fondamentali della vicenda di questi lavoratori che ormai da decenni  lavorano come se fossero alle dipendenze dell’Amam, pur non essendone in effetti dipendenti.

Il loro lavoro è talmente legato alla vita aziendale che, nel 2015 – allora presidente l’avv. Anastasi – l’AMAM concordò con il sindacato una clausola di salvaguardia per questi lavoratori, da inserire nei capitolati di appalto e ancora oggi operante, comprendendo l’importanza della loro professionalità e la necessità di non disperdere il patrimonio di conoscenza della città e del territorio che essi hanno nel tempo acquisito, visto che a Messina non è sempre facile andare a “scovare” un contatore dell’acqua.

In tutto sono 12 lavoratori che, con le cooperative prima e con la ditta in appalto poi, hanno svolto per AMAM il fondamentale lavoro delle letture dei contatori che risulta fondamentale per l’azienda per fatturare e quindi emettere le bollette a carico degli utenti.

Il lavoro però non si è mai limitato solo alla verifica del consumo di acqua. Infatti, in base a quanto previsto dal  bando di appalto delle letture questi lavoratori si sono occupati anche di altre operazioni essenziali quali l’anagrafe dell’utenza, il controllo dell’erogazione del servizio, la segnalazione per la sostituzione del contatore, ecc…

“Non inganni la loro assunzione a part-time, effetto di un equilibrio tra livelli occupazionali e costo del lavoro: i lavoratori – oggi in disoccupazione – hanno svolto il loro compito esclusivamente per le necessità di fatturazione dell’AMAM, dimostrando più spirito di sacrificio di quello richiesto dal loro contratto di lavoro.”

Tra l’altro spesso  l’organico di 12 addetti si è rivelato insufficiente ad effettuare a pieno le tornate di letture previste, a causa delle note difficoltà che il territorio di Messina presenta, sia dal punto di vista geografico, sia dal punto di vista, per così dire, “sociale”.

“Altri servizi che la società in appalto svolgeva per diverse committenti erano espletati con altro personale che non operava sull’appalto dell’AMAM e da agosto scorso, per via della rinuncia dell’imprenditore a continuare il servizio in scadenza, AMAM non registra alcuna lettura, con le difficoltà che sono facili da intuire. Sappiamo che AMAM ha in fase di emissione un nuovo bando di breve durata che dovrebbe portare a compimento del lavoro fino alla fine dell’anno per poi passare ad un altro e più sofisticato sistema di riscontro dei consumi, con un nuovo affidamento di servizio.”

Il sindacato conclude la nota, sottolineando l’urgenza di far rientrare presto al lavoro questi lavoratori, assorbiti dalla ditta che rileverà il servizio ma ci il sindacato si chiede contestaualmente se il progetto di internalizzare il servizio – così come aveva previsto il POT 2018-2020, sia ancora in essere.

“In ottica futura, l’AMAM potrebbe svolgere – con enorme risparmio di risorse economiche – tutte quelle operazioni legate alle misurazioni dei consumi con personale interno, offrendo, l’amministrazione De Luca, un’occasione di stabilizzazione per 12 lavoratori precari da troppo tempo…”

Livia Di Vona