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Le sigle sindacali Cisl, Faisa, Ugl e Orsa hanno espresso un giudizio cautamente positivo sul nuovo piano industriale dell’Atm. Intervengono con una nota congiunta, per dissipare la nube di cattiva informazione che rischia di gettare inutilmente nello sconforto i lavoratori. Si riservano, inoltre, di esaminare i dettagli nei prossimi incontri, ma l’investimento che porterà ad incrementare la frequenza dei mezzi pubblici e l’assunzione di altri conducenti è giudicato, seppur poisitivo, comunque ambizioso. 

“In seguito alla presentazione del Piano Industriale 2020-2022, redatto dalla nascente ATM S.p.A. in house providing,
in data 16.11.2019 si è tenuto il primo incontro fra il CdA della nuova Società e le Organizzazioni Sindacali per
valutare i contenuti del progetto aziendale. CISL, FAISA, UGL e ORSA si sono riservate di esaminare i dettagli nei
prossimi incontri in programma e hanno espresso un primo parere positivo per l’investimento di quasi 90 milioni e
l’assunzione di 162 conducenti bus più 4 conducenti tram.

Da una prima valutazione Il piano appare ambizioso, comprende un significativo aumento della frequenza dei mezzi pubblici nelle zone nord-sud, linee centrali e villaggi.
Nel triennio il totale delle percorrenze dovrebbe essere incrementato del 28,6% e sarà accompagnato da un aumento della velocità commerciale pari al 15,1%. Il rapporto vetture-km per abitante dovrebbe passare dall’attuale valore 7 al valore 10,1. A fine 2020 si dovrebbe completare la rottamazione di tutti gli autobus euro1 e euro2 che non possono usufruire dello sconto sull’accisa del gasolio, si tratta dei famosi bus che la GTT di Torino stava per rottamare ma la precedente gestione ATM ha ritenuto conveniente portarli a Messina….

Il Fabbisogno dei bus dovrebbe arrivare a 95 nel 2020, 125 nel 2021, 136 nel 2022. Le risorse economiche sono individuate nei maggiori ricavi, nell’incremento dei passeggeri, nella riorganizzazione della rete di vendita, nella lotta all’evasione
tariffaria, nell’aggiornamento dei prezzi e, ovviamente, nella contribuzione pubblica. “

Pur trovando condivisibile il piano, almeno sulla carta, i sindacati si muovono con i piedi di piombo, nel senso che l’incremento di quantità e qualità promesso deve trasformarsi in attuazione concreta da parte dell’azienda, incalzata dal sindacato. In ogni caso, le organizzazioni sindacali dichiarano di non avere nessuna intenzione di essere coinvolte in sterili polemiche politiche tra sostenitori del sindaco De Luca ed accorintiani, restando prioritaria la tutela dei lavoratori.

“Sembra che il Salva Messina cominci a prendere forma; CISL, FAISA, UGL e ORSA hanno sempre risposto con i fatti alla chiacchiere espresse in sindacalese e sono rimaste volutamente distanti dalle lotte fini a se stesse, dalle sfide personali con il sindaco De Luca, dagli insulti e dalle accuse reciproche che fomentano un clima surreale di sfida perenne. Il tifo da curva sud che divide gli ultras dell’amministrazione De Luca dai i nostalgici di Accorinti, Cacciola e Foti non ci appartiene, la nostra missione statutaria era e sarà sempre la tutela dei lavoratori, pertanto non permetteremo a nessuno di seminare terrore e disinformazione tattica. Nel piazzale dell’ATM voci incontrollate introducono giornalmente allarmi e spauracchi strumentali sistematici per creare scompiglio e insicurezze nella delicata fase di liquidazione e il contemporaneo avvio della nova azienda.

Chi ha interesse politico/sindacale a
insinuare paure e tensioni fra i lavoratori, racconta che l’applicazione del “Salva Messina” causerà riduzione del personale, variazione del contratto di lavoro, perdita del contratto di secondo livello, dimensionamenti al ribasso
dei parametri, azzeramento dei diritti e delle tutele. I più informati affermano che terremoti e tsunami
distruggeranno la sede della nuova ATM e fra i dipendenti non ci saranno sopravvissuti. Il sindacato (quello serio)
ancora una volta ha risposto con i fatti alle mistificazioni, nell’incontro del 16 novembre, prima di entrare nel merito
del Piano Industriale, CISL, FAISA,UGL e ORSA hanno chiesto e ottenuto dall’Azienda le irrinunciabili garanzie.”

Quindi i sindacati fanno un breve elenco, affinché non si cada nella trappola di un’informazione che getta nello sconforto inutilmente, delle regole relative al passaggio dei dipendenti dall’azienda in liquidazione, alla nuova Atm, contenute nel verbale siglato dal Consiglio di Amministrazione e dalle OO.SS. :
 A tutti i lavoratori, compreso il personale ztl, sara’ applicato il contratto nazionale autoferrotranvieri.
 I diritti, le tutele e i trattamenti economici saranno mantenuti nel rispetto dell’art.26 del Regio Decreto
08/01/1931 n° 148
 il contratto integrativo di secondo livello sarà discusso con le Organizzazioni Sindacali entro due mesi
dall’avvio dell’attività e gli effetti avranno decorrenza retroattiva dalla data di assunzione nella nuova
azienda.

Infine, concludono Cisl, Faisa, Ugl e Orsa, sottoscrivendo il verbale si è compiuto un passo concreto perché la nuova Atm si impegni a rispettare ciò che di positivo è contenuto nel “Salva Messina”, relativamente a tutela dei diritti e dei salari.

“Il prossimo comunicato stampa di CISL, FAISA, UGL e ORSA sarà diramato per informare la città e i lavoratori di ulteriori fatti concreti. Nell’intervallo restituiamo la scena agli allarmisti, ai populisti di professione e al talk show sindacale.”

Livia Di Vona