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Conferenza stampa stamane a Palazzo Zanca per illustrare come procedono i lavori relativi alla realizzazione dello scalo portuale a Tremestieri. Il vicesindaco Mondello ha relazionato sullo stato delle attività compiute e sui tempi di attesa dovuti alle necessarie indagini del sottosuolo.

Il vicesindaco con delega alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Salvatore Mondello, ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori relativi alla progettazione e alla realizzazione della piattaforma logistica intermodale con annesso scalo portuale del porto di Tremestieri. Presenti all’incontro con i giornalisti, Albino Boscolo titolare dell’impresa CO.ED.MAR. aggiudicataria dei lavori, il direttore dei lavori Pietro Certo e il rup Vito Leotta.

“In merito ai ritardi sulla tabella di marcia – ha sottolineato il Vicesindaco – se sono derivanti da problemi tecnici indubbiamente non possono essere preoccupanti, va da sé che l’intenzione è quella di risolvere le problematiche e completare le opere nei tempi dovuti. Ma così come è stato spiegato dal direttore dei lavori, dal Rup ed anche dall’impresa, gli imprevisti nati ovviamente non erano ipotizzabili all’atto della progettazione. Pertanto mi interessa che l’opera venga realizzata al meglio e che sia funzionale proprio per risolvere l’annosa questione che riguarda Messina. Ritengo che l’obiettivo più importante sia quello di utilizzare il porto di Tremestieri a pieno regime e quindi liberare la città dai tir. Ho difeso in generale l’operato dell’impresa non nella qualità di ingegnere ma in quella di amministratore. Sarebbe auspicabile non accumulare alcun ritardo ma è ovvio che laddove si riscontrano anomalie non prevedibili in fase progettuale, l’obiettivo principale sia quello di arrivare al compimento dell’opera senza alcun tipo di intoppi e soprattutto rendendola pienamente funzionale. Tengo a precisare che il sindaco Cateno De Luca, in prima persona, come tutti ricorderete, in quelle zone ha sbloccato una procedura espropriativa ferma da due anni. Relativamente a possibili costi aggiuntivi, in linea di principio cambia soltanto la tecnologia delle opere di contenimento passando da diaframmi a ‘setti’ a quelli a ‘pali’ per cui il costo non dovrebbe discostarsi da quello originario, fermo restando che per un quadro più chiaro è necessario completare la fase diagnostica in fase di attuazione. In ogni caso eventuali costi aggiuntivi, che ribadisco sono con ordine di grandezza molto bassi, vanno reperiti nel quadro economico complessivo dell’opera, per cui da un lato abbiamo gli imprevisti che devono sempre essere inseriti nei quadri economici e comunque dall’altro ci sono anche eventuali economie derivanti dai ribassi dello stesso bando di gara. Le criticità riscontrate – ha concluso Mondello – faranno slittare il completamento dei lavori in un arco temporale di otto, nove mesi”.

Durante la conferenza stampa il Vicesindaco ha esposto la complessità dei lavori in atto e di quelli da eseguire per la realizzazione dell’intervento: si tratta di lavori che saranno compiuti prevalentemente nel sottosuolo e il vicesindaco ha rappresentato la possibilità, o quantomeno il rischio, di incorrere anche in futuro in imprevisti di tipo geologico o ritrovamenti, impossibili da prevedere a livello progettuale. Da qui, quindi, la necessità  di dover comunicare oggi e nel futuro costantemente ogni avanzamento o criticità che si dovesse riscontrare durante l’esecuzione dei lavori per chiarire gli aspetti tecnici correlati all’attività di cantiere e i tempi di esecuzione dell’opera.

Il direttore lavori Certo ha illustrato le attività preliminari compiute durante la prima fase di consegna lavori fino allo sgombero definitivo delle aree di cantiere avvenute nel settembre 2018. Le fasi preliminari hanno riguardato la bonifica bellica, demolizioni e l’avvio dei dragaggi.

Dal novembre 2018 le aree portuali sono state rese disponibili all’impresa per l’avvio dei lavori di costruzione del porto. Iniziate le operazioni di scavo, sibito sono state rilevate ingenti quantità diffuse di rifiuti sotterrati (sfabbricidi e rifiuti non pericolosi) che hanno reso necessaria la bonifica totale dell’arenile per circa un metro di profondità e per una quantità complessiva di 20.000 mc conferiti in discarica.

L’attività di bonifica si è  conclusa nel maggio 2019 e a partire da giugno 2019 doveva, in teoria, essere avviata la costruzione della banchina di riva per la realizzazione della darsena portuale. Tuttavia, al momento di operare i primi scavi è stata riscontrata alla profondità di circa sei metri la presenza diffusa di massi in calcestruzzo del peso di 12 tons per cui è stato necessario durante giugno 2019 salpare circa 700 massi e depositarli nelle aree di cantiere. Tale ritrovamento unitamente alla scoperta nel sottosuolo della discontinua presenza di formazione rocciosa detta “beach rock” derivante dalla cementificazione di ghiaia e sabbia per spessori da 40 cm a 100 cm, ha reso necessario impiegare i mesi estivi per condurre una campagna di indagini geologiche più estese e diffuse per la caratterizzazione del sottosuolo, allo scopo di riformulare gli aspetti geotecnici e strutturali che potrebbero richiedere una diversa tipologia di realizzazione delle fondazioni della banchina portuale (pali anziché diaframmi).

Inoltre è stata già prodotta la caratterizzazione positiva dei 700 massi in cls per il loro riutilizzo in cantiere nella fase di ripascimento protetto. Tutte le attività compiute e illustrate oggi, hanno costretto a ritardare di sei mesi l’avvio dei lavori di costruzione della banchina di riva e richiederà quasi certamente, in considerazione della nuova identificazione del sottosuolo, un’ ulteriore attesa, in quanto si dovrà  approvare una variante strutturale a gennaio e ciò sarà possibile solo dopo la messa a disposizione delle risultanze delle indagini, che si avviano alla conclusione.

La variante, poiché è limitata alla sola variazione delle fondazioni, richiederà solo l’autorizzazione antisismica. Contemporaneamente  alle attività svolte sul sottosuolo sono proseguite le lavorazioni di dragaggio giunte alla quantità di 100.00 mc su 900.000 mc previsti a progetto e sono state avviate le opere di ripascimento protetto e di costruzione della mantellata di protezione del piazzale.

Livia Di Vona