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Nella giornata di ieri è stata celebrata nel mondo la giornata contro l’omofobia. L’Arcigay “Makwan” di Messina, con il patrocinio del Comune della Città di Zancle e della VI circoscrizione, è scesa in campo contro l’omobitransfobia.

Alle ore 10:45, il dottore Rosario Duca, presidente dell’Arcigay della Regione Siciliana, assieme al sindaco Renato Accorinti e  la dottoressa Caterina Coppola, rappresentante dell’Associazione “Frame Sicilia” (che si occupa di bullismo nelle scuole), hanno firmato, presso la sede della città metropolitana, un protocollo d’intesa tra città metropolitana, Frame Sicilia e Arcigay Makwan Messina, per il contrasto al bullismo omotransfobico e non-, mentre alle ore 18,00 a Piazza Cairoli (lato Santoro), un nutrito corteo/flash/kiss mob è stato organizzato dal gruppo giovani Arcigay Messina Makwan, di cui sono responsabili le due giovani operatrici culturali: Emanuela Previti e Chiara Puglisi. «L’omofobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e comprimono la libertà e gli affetti delle persone. A nessuno può sfuggire che qualunque forma di persecuzione in base all’orientamento sessuale costituisca, sempre e ovunque abbia luogo, una violazione inaccettabile dei diritti umani universali». È quanto afferma in una dichiarazione il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia. «Gli atti di intolleranza – prosegue – si esprimono in violenze verbali o derisioni, altre volte danno luogo a minacce, fino a giungere, talora, ad aggressioni fisiche. Si tratta di manifestazioni che feriscono l’intera nostra società, che risulta indebolita nei suoi valori fondamentali di convivenza. Quando le discriminazioni hanno come bersaglio ragazzi e adolescenti vi è il rischio grave di compromettere fragili equilibri, perché gli anni della giovinezza sono quelli in cui si costruisce l’accettazione di sé, che è parte importante della futura serenità». Parole forti e ricche di umanità, quelle di Mattarella, che fanno sì che molta attenzione venga prestata a favore delle giovani vittime di omofobia e non solo di questi ultimi e nondimeno bisogna promuovere, soprattutto nei ragazzi, una positiva educazione all’incontro con l’altro. Senza una cultura dei diritti di ciascuno non si diventa pienamente cittadini. La considerazione del valore dell’altro, l’accettazione delle differenze, sono alla base di ogni convivenza. A un vigile e proficuo rispetto dev’essere improntato ciò che dà forma alla vita comune: il linguaggio, la scuola, il discorso pubblico, le pratiche sociali, per una società pienamente solidale! La non accettazione delle diversità genera violenza e per questo va contrastata con determinazione. E’ inaccettabile che l’orientamento sessuale delle persone costituisca il pretesto per offese e aggressioni. Così come è inaudito che determini discriminazioni sul lavoro e nelle attività economiche e sociali. Dietro queste forme di degenerazione del vivere civile vi è il rifiuto di accettare le peculiarità di ciascuno. La Costituzione richiede, all’articolo 2, di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali di ognuno. E la Corte costituzionale ci ha ricordato che la realizzazione di questi diritti, non può essere condizionata dall’orientamento sessuale, perché tra i compiti della Repubblica vi è quello di garantire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione.

Salvatore Bucolo