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Al via da oggi la fatidica fase 2  per Messina. Che chiede di tornare ad una normalità fatta anche di difetti – come le  doppie file- duri da cambiare. Stamattina il sindaco ha ricevuto una piccola rappresentanza del settore della cura della persona,  come parrucchieri, estetisti, etc… completamente dimenticati dai Dpcm. A questi operatori, De Luca ha promesso che il documento delle misure economiche a sostegno dei settori in difficoltà, che sarà presentato domani, riguarderà anche loro.

Un traffico sicuramente più intenso dei giorni scorsi, quello di oggi a Messina. Segno evidente della fine della quarantena e della voglia, nonché necessità,  di ripartire.
Nella mattinata, al Comune, De Luca ha ricevuto alcuni rappresentanti di un settore -cura della persona: parrucchieri, estetisti e chi ha un salone di bellezza- trascurato dai Dpcm. Questi operatori hanno chiesto al sindaco di non essere più dimenticatie hanno ricevuto come risposta la predisposizione di misure economiche a loro sostegno, contenute nel documento che sarà presentato domani pomeriggio.

La città, intanto, è riemersa dalla quarantena anche con i suoi difetti: non sono mancate le doppie file disseminate qua e là, a sottolineare che, in effetti, qualcosa è cambiato, anche se non necessariamente in meglio.
Un risveglio che doveva essere in regime di “libertà vigilata”, così come paventato ripetutamente dal sindaco nei giorni scorsi, ma a parte episodi di scarso senso civico come, appunto, le doppie file, i cittadini in giro erano con mascherina e, in alcuni casi, anche guanti, segno questo di spontaneo rispetto delle regole, anche senza bisogno di controlli stringenti.

Intanto resta in attesa dei chiarimenti richiesti ai ministeri competenti sul contrasto tra l’ultoma ordinanza regionale e il Dpcm del 26 aprile, e dispone la ripresa di tutte le attività produttive, commerciali, professionali e industriali “previste dall’allegato 3 del decreto e i cimiteri rimarranno chiusi al pubblico fino al ricevimento di nuove indicazioni etto le parti in contrasto al dettato nazionale, sino a quando non riceveremo i chiarimenti dovuti. Non permetterò che la mia comunità venga accusata di violare le norme perché il presidente Musumeci non ha le idee chiare o perché intende ricorrere a ‘forzature’, come lui stesso le ha definite”.

“In sostanza cosa dice Musumeci ai sindaci con la sua ultima ordinanza? Se volete aprite i cimiteri. Quindi – aggiunge – la responsabilità delle violazioni della circolare ministeriale che ne dispone la chiusura ricade sui sindaci? Non ci sto. Se vuole aprirli, perché non si prende la responsabilità di specificarlo apertamente, come fatto dal Governatore della Puglia? Nella sua ordinanza ci sono imbarazzanti contraddizioni in quanto ci sono dei profili che non solo non sono chiari ma infrangono norme nazionali, come appunto la sopra citata questione dei cimiteri o come la questione della apertura di circoli e associazioni sportive”.

Questa è la linea direttrice lungo la quale il sindaco si muoverà,  fino a quando non sarà fatta chiarezza. Inoltre, De Luca ha invitato Musumeci ad assumersi la responsabilità delle sue azioni, se intende ampliare le disposizioni nazionali, senza delegare ai sindaci: “Così non si fa altro che creare confusione nella cittadinanza e alimentare malessere”.

Foto copertina: dal web

Livia Di Vona