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“Sul risanamento c’è il forte rischio di arenarsi in un dibattito sterile e improduttivo. Di sicuro non è l’obiettivo del MoVimento 5 Stelle e del Partito Democratico, che continuano a portare avanti con determinazione tutte le iniziative possibili per fare fronte a questo annoso problema. Il fatto, inoltre, che siano intervenute praticamente tutte le associazioni di riferimento con dichiarazioni a senso unico, dimostra da che parte stia la verità.

Ciononostante, come abbiamo ribadito a più riprese, quello del risanamento non deve essere terreno di partigianeria. L’obiettivo è comune: risolvere il problema, con la massima collaborazione tra forze politiche, civiche e istituzionali. Dal canto loro il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico, con portavoce nazionali come Francesco D’Uva e il Deputato Pietro Navarra, sta dando corso a innumerevoli iniziative, sebbene la competenza sia squisitamente locale.

Per citarne alcune: interpellanze parlamentari; proposta di legge depositata alla Camera; approvazione ODG ad hoc; serrate interlocuzioni con l’allora ministro Provenzano. Fino all’ultimo atto, di qualche giorno fa, con la richiesta rivolta da D’Uva in audizione alla ministra per il Sud Carfagna di collegare il progetto di risanamento al Recovery Plan. Con l’occasione abbiamo sottolineato l’importanza di designare come soggetto attuatore, in accordo con la Regione Siciliana, un commissario dello Stato.

Se siamo arrivati ad avviare queste iniziative il motivo è soltanto uno: l’inefficienza del passato. Solo a titolo esemplificativo, già la Legge Regionale del ’90 ha destinato risorse per la risoluzione del problema, ma ancora oggi siamo qui a parlare di baracche.

È anche per questa ragione che riteniamo che a gestire i fondi del progetto debba essere un commissario statale. Ci auguriamo che su questa posizione di buon senso convergano presto anche coloro – pochi, in realtà – che al momento non la condividono”. Così in una nota il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico.

Intanto l’M5S interviene anche sui fondi per la gestione dei migranti stanziati in favore di Messina, attraverso una nota congiunta della senatrice D’Angelo, della consigliera comunale Cannistrà e del consigliere della terza municipalità Geraci.

 “Nel mese di febbraio sono stati definiti da un decreto del Ministero dell’Interno i criteri e le modalità di gestione di importanti risorse stanziate in favore di alcuni Comuni siciliani in prima linea nell’accoglienza delle persone migranti.

E’ importante ricordare che questi fondi sono stati assegnati a seguito di un emendamento al Decreto Agosto a firma mia e di alcuni senatori siciliani del MoVimento 5 Stelle, per tutelare i Comuni della nostra regione maggiormente coinvolti”

In particolare, per il Comune di Messina sono stati destinati 375 mila euro per fronteggiare la regolare gestione dei flussi migratori e per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del Covid-19”, dichiara la senatrice messinese Grazia D’Angelo (M5S)

Aggiunge la consigliera comunale Cristina Cannistrà (M5S): “La palla è, quindi, passata al Comune di Messina che doveva presentare al Ministero dell’interno un piano dettagliato degli interventi entro lo scorso 28 febbraio ed un rendiconto corredato da una apposita relazione illustrativa delle risorse finanziarie utilizzate e dei risultati raggiunti entro la data del 31 luglio 2021. Proprio per avere contezza delle azioni poste in essere dall’amministrazione guidata dal sindaco De Luca, stamattina ho depositato una interrogazione per sapere quali sono state le iniziative intraprese dal Comune per beneficiare di questo importante contributo”.

Il consigliere della terza municipalità Alessandro Geraci (M5S), da sempre in prima linea per la questione relativa all’hotspot di Bisconte, aggiunge: I Fondi nazionali per i disagi causati dall’ hotspot a Messina vengano spesi per i villaggi di Bisconte e Camaro Inferiore. Non posso dimenticare che l’Hotspot di Messina era ubicato all’ex caserma Gasparro tra i villaggi di Bisconte e Camaro inferiore, che per anni (con una convivenza pacifica) hanno avuto un centro migranti a ridosso delle proprie abitazioni, vivendo nell’ultimo periodo enormi disagi, causati dalle continue fughe da parte degli ospiti della caserma mettendo in agitazione i residenti della zona. Per questo mi sembra doveroso che l’amministrazione utilizzi questo contributo proprio in questa vallata maggiormente coinvolta, che già vive un particolare disagio in quanto zona di risanamento”.