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Si terrà domani mattina, nel corso della III commissione consiliare “Igiene e Sanità”, il confronto fra i consiglieri comunali, il cda della Messina Servizi Bene Comune e l’assessore Dafne Musolino sulla raccolta differenziata e sulle condizioni igienico sanitarie delle strade messinesi.

Tema dell’incontro, richiesto nei giorni scorsi dal M5s, saranno in
particolare le numerose criticità emerse nell’attuazione del porta a
porta, le soluzioni da adottare per “ripulire” la città e gli interventi
di spazzamento (non) effettuati in tutto il territorio cittadino dalla
società partecipata che si occupa di rifiuti.

«Lo scorso 27 maggio, insieme al collega Giuseppe Fusco, abbiamo
presentato un’interrogazione urgente sul servizio di spazzamento
combinato e/o meccanico, chiedendo una relazione dettagliata degli
interventi effettuati, a fronte della sporcizia che degrada il centro
storico e varie zone di Messina», spiega Cristina Cannistrà, che fa il
punto sulle tante situazioni di incuria segnalate in queste settimane
dai cittadini.

«Le criticità attuali – prosegue – noi le avevamo già evidenziate
parecchio tempo fa, quando l’Amministrazione prospettò il funzionamento
della differenziata. Già allora avevamo proposto l’utilizzo in centro
città di “isole ecologiche intelligenti”, con l’ausilio del codice
fiscale, per evitare la “selva” di carrellati legati con delle catene ai
pali della luce a cui assistiamo adesso. Il porta porta, così concepito,
può andare bene nelle piccole realtà o nei villaggi, di certo non in una
città di 230mila abitanti e con una conformazione urbanistica del tutto
peculiare. Purtroppo le nostre numerose segnalazioni non hanno avuto
riscontro e i risultati sono sotto gli occhi di tutti», prosegue,
evidenziando inoltre le criticità nello spazzamento, con marciapiedi
ricolmi di rifiuti ed erbacce, la presenza di numerose discariche
abusive in molte zone del territorio, la carenza di cestini e la
sporcizia delle spiagge.

«Un discorso a parte – conclude, facendo riferimento all’aumento della
Tari – riguarda il compostaggio “domestico, locale e di comunità” e
l’approvazione di un apposito regolamento da parte del consiglio
comunale. C’erano dei fondi alla Regione che avrebbero consentito lo
smaltimento dell’umido, che è il rifiuto che paghiamo maggiormente, ma
ad oggi è tutto fermo».