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Ricorre oggi il 40° anniversario del terribile terremoto che nel 1980 ha colpito duramente la Campania e la Basilicata. Stasera un minuto di silienzio anche a Messina per non dimenticare.

Quasi 3mila morti, più di 8mila feriti e 300mila senzatetto: è il bilancio del terribile terremoto di magnitudo 6.9 che alle 19.34 del 23 novembre 1980 colpì la Campania e la Basilicata. La Prefettura di Avellino ha invitato i sindaci ad osservare un minuto di silenzio alle 19.34, in coincidenza con l’ora della prima scossa di quarant’anni fa. Il silenzio per ricordare quando gli aghi del sismografo impazzirono in quei 90 secondi di devastazione. Un terremoto che uccise 3.000 persone, devastò l’Irpinia, la Basilicata, la Campania intera, una parte della provincia di Foggia, provocò danni enormi e quasi 300.000 sfollati. Messina, il cui terremoto del 1908 è considerato uno degli eventi sismici più catastrofici del XX secolo, non può che aderire all’iniziativa. La città dello Stretto accoglie l’invito, si unisce al cordoglio e nel 40esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia non dimentica i ritardi nei soccorsi, denunciati anche dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini, e l’esasperante lentezza della ricostruzione. A tal proposito l’Assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli sottolinea: “Siamo ancora vicini alla popolazione dell’Irpinia. Dopo 40 anni è indelebile il ricordo del disastro avvenuto. La comunità messinese comprende bene, ancora, il significato del dramma subito. Auspichiamo che nel futuro, cogliendo i risultati che l’esperienza e l’evoluzione tecnologica hanno permesso di raggiungere, si possano mitigare al massimo le perdite di vite umane e i danni che eventi del genere potrebbero comportare”.