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Affrontate nella seduta di oggi della VII Commissione Consiliare Permanente, presieduta dal Consigliere Placido Bramanti, le problematiche relative al trasporto scolastico. È un servizio da migliorare ulteriormente, soprattutto nella zona sud di Messina, particolarmente in difficoltà. Si tratta, ha detto il presidente Bramanti, di garantire una piena soddisfazione del diritto allo studio.

La commissione ha approfondito gli aspetti scolastici relativi al trasporto degli alunni da scuola a casa e viceversa. Nella seduta di oggi torna ad occuparsi degli aspetti sociali legati ai nostri giovani, con riferimento alla tematica del trasporto scolastico, e con il contributo di informazioni ed attività fornito dall’Assessore Alessandra Calafiore, dal Presidente di Messina Social City Valeria Asquini e da Natale Trischitta Direttore Generale dell’Azienda.
“I bambini e i ragazzi – ha sottolineato il Presidente Bramanti – che percorrono un tragitto casa-scuola entro il chilometro di distanza da soli o con i loro pari sono circa il 30,3 per cento della popolazione d’età compresa fra gli 8 e i 14 anni – percentuale che sale nella fascia d’età tra gli 11 ed i 14 anni, quando ragazzi diventano evidentemente più indipendenti di quelli più piccoli. Uno degli elementi determinanti è anche la dimensione demografica del comune di residenza: la percentuale di 8-14enni che si spostano senza la supervisione di un adulto sale al 42,6 per cento se gli stessi risiedono in comuni fino a 2.000 abitanti. Infatti, mentre nell’area metropolitana sono i ragazzi più grandi a muoversi maggiormente da soli (il 49,7% nei centri e il 73,4% nelle periferie), è il piccolo centro a favorire la mobilità indipendente dei più piccoli (il 79,5% dei bambini 8-10 anni). Analizzando il nostro territorio, proprio la Sicilia presenta la fascia più alta di ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni che vivono in comuni più periferici, ed in particolare Messina è al terzo posto, con 17.044 ragazzi che vivono anche in comuni ultraperiferici. Su Messina i dati forniti dal MIUR ci offrono una panoramica sui collegamenti delle scuole con i centri periferici che si differenziano in base al tipo di trasporto utilizzato: trasporto pubblico urbano (52.10%), scuolabus (79.50%) e trasporto pubblico interurbano (39.33%). Nella nostra città, dopo ben dieci anni di blocco, nel 2019 è stato riattivato il servizio di trasporto scuolabus, rivolto agli alunni iscritti alle scuole elementari e medie inferiori residenti o domiciliati nel Comune di Messina. Dati alla mano – ha proseguito Bramanti – a Messina necessitano del trasporto circa tremila alunni ma si possono soddisfare le esigenze di soli circa 400 bambini. E come sempre la zona Sud è quella più penalizzata. L’Amministrazione comunale in collaborazione con Messina Social City, società partecipata dell’Ente, ha predisposto il servizio di trasporto scolastico, che prevede per l’adesione la compilazione di un modulo, da parte di uno dei genitori dell’alunno o di chi esercita la potestà genitoriale, da presentare entro il 30 agosto 2020. Per quanto concerne poi il profilo della sicurezza, ed in particolare l’adeguamento alle nuove specifiche misure previste per il trasporto scolastico a causa del COVID, dovrebbero essere effettuati sui mezzi di trasporto procedure di igienizzazione, sanificazione e disinfezione almeno una volta al giorno, con areazione pressoché costante. Dovrebbero essere garantiti, inoltre, detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni ed ovviamente il distanziamento di un metro all’interno dei mezzi (limitando così la capienza massima) ed alla salita degli alunni alle fermate, nonché l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale per il conducente e per gli alunni, disposizione che non si applica agli alunni di età inferiore ai sei anni, né agli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione delle vie aeree. Queste le regole a livello nazionale, mentre i singoli Comuni potrebbero anche determinare, sulla base delle necessità, una differenziazione delle fasce orarie del trasporto, non oltre le due ore antecedenti l’ingresso usuale a scuola e un’ora successiva all’orario di uscita previsto. In merito al trasporto scolastico pubblico dei nostri studenti – ha dichiarato a conclusione dell’incontro Placido Bramanti – abbiamo voluto chiedere delle delucidazioni per assicurarci che il servizio venga svolto con la massima responsabilità ed in completa sicurezza (con il rispetto quindi delle recenti normative anticovid) e che sia funzionale alle necessità dei ragazzi. Il servizio di trasporto scolastico risponde, infatti, all’esigenza di facilitare l’assolvimento dell’obbligo scolastico, concorrendo a rendere effettivo il diritto allo studio. Priorità deve essere ovviamente data a coloro per i quali il raggiungimento della sede scolastica presenta maggiori difficoltà: solo così si potranno garantire le pari opportunità agli allievi e rendere effettivo il principio di accesso al diritto allo studio cui il trasporto scolastico risulta tra i requisiti essenziali”.