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Situazione di inquinamento sembrerebbe fuori controllo. Dopo le spiagge sporche nella riviera di ponente, nuova emergenza invade l’arenile del mare di levante.

Verificatosi nei giorni scorsi nella città del Capo, un copioso sversamento di idrocarburi nelle acque di Levante, che apparivano contaminate in un largo specchio, dove si evidenziavano per la presenza di chiazze oleose che risaltavano per diversità di colore in superficie e dal cattivo odore sul lungomare Garibaldi.

Attualmente gli indizi portano tutti alla centrale termoelettrica A2A, prospiciente allo specchio d’acqua in cui sono state avvistate. Subito dopo, parrebbe che gli uomini della Capitaneria di porto a bordo di motovedette, hanno appurato dagli impianti e in particolare da tombini che potrebbe essere fuoriuscito un fiume di acqua mista a residui di idrocarburi causato dall’anomala forza del vento di scirocco soffiato in questi giorni.

Naturalmente è una ipotesi anche se per gli addetti ai lavori è da ritenere verosimile. Lo stato attuale della qualità ambientale di Milazzo e della Valle del Mela è stato causato da scelte datate che non hanno tenuto nella debita considerazione gli elementi di salvaguardia ecologica. Anche perché ormai le prospettive di sviluppo sono orientate verso una direzione decisamente opposta come dimostra la recente istituzione dell’Area marina protetta e gli studi dell’Arpa.

Già ad ottobre questa zona di mare fu largamente contaminata da macchie oleose con gli interventi delle amministrazioni di Milazzo e Pace del Mela per ottenere chiarimenti, ma la Procura, come in questo ultimo allarmante caso, non approfondi’ il fenomeno.