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I mesi del lockdown hanno messo a dura prova tutti, ma in particolare i bambini e gli adolescenti che hanno visto la loro quotidianità stravolta da nuovi ritmi e nuove abitudine, restrizioni a volte insopportabili e difficili da superare.

Gli esperti, come il professor Fabrizio Starace ha dichiarato a SanitàInformazione che si è trattato del “più grande evento traumatico naturale che l’umanità abbia mai dovuto attraversare da quando l’uomo ha iniziato a calpestare il pianeta”. Forti di questa consapevolezza, il rilancio dei centri estivi può essere un buon inizio per ridefinire spazi e abitudini, superare il trauma di questi mesi e riprendere consapevolezza di sé vincendo i disturbi del sonno, l’ansia e l’irritabilità che sono tra i sintomi più comuni. Ma come farlo? Un esempio originale e virtuoso ci è stato dato ieri da Romeo Cox, 10 anni che, con l’appoggio del papà Phil, sta intraprendendo un’avventura: percorrere un cammino lungo 2800 km a piedi, da Ballarò fino a Londra dalla nonna Rosemary.

“L’idea mi è venuta durante la quarantena, sentendo mia nonna stare male e sola. Desideravo tanto fare
questo cammino e mio padre voleva fare un viaggio insieme a me. Così abbiamo pensato si potesse fare in
maniera sostenibile e divertente. Io ci tengo molto all’ambiente, mi piace scoprire, esplorare… e poi vorrei
anche aiutare degli amici che fanno parte di un’organizzazione che si occupa di migranti, cercando anche di
sostenere i bambini italiani, di Ballarò … quelli che, per esempio, durante il coronavirus non hanno potuto
studiare perché non avevano tablet o pc” – ha spiegato Romeo che parla perfettamente l’italiano,
insegnatogli da un bimbo ghanese incontrato a Ballarò, dove il bimbo vive da circa un anno e mezzo con
mamma Giovanna di origini mantovane e papà Phil, inglese. Ieri Romeo ha fatto tappa a ‘Gigliopoli, la Città
dei bambini spensierati’, un luogo a misura di bambino che si trova a Capo Milazzo, in provincia di Messina,
nei terreni della Fondazione Barone ‘G. Lucifero’ di San Nicolò, nato grazie agli intenti dell’ultima erede dei
Lucifero, Maria, che ha disposto per i bimbi ‘gracili e bisognosi’.
Da Palermo, in sella ad una bici o a piedi, percorrendo la via Francigena, Romeo è arrivato a Montalbano, poi
a San Basilio e quindi a Milazzo. “Oggi sono qui a Gigliopoli, in un bellissimo posto in cui mi fa piacere rimanere
un po’ di più e starci insieme ai miei nuovi amici. Il prossimo step è raggiungere Portorosa, dove salirò su una
barca a vela che mi condurrà fino a Napoli. Da lì andremo a piedi, in bici oppure a passaggi fino a Londra”.
Una storia più unica che rara quella di Romeo e dei suoi genitori che hanno scelto la Sicilia come luogo in cui
abitare. “Abbiamo scelto la Sicilia perché è un occhio sul mediterraneo. – ha spiegato Giovanna Stopponi, la
mamma, che insieme a Phil Cox, il papà, sono molto attenti ai problemi sociali e attuali e li trasformano in
documentari, inchieste, film – Ci piace l’idea che Romeo possa crescere e giocare con i bambini di Ballarò. Lui
è nato e cresciuto a Londra e grazie ai ragazzi di Don Enzo a Santa Chiara ha subito imparato l’italiano e si
diverte moltissimo”.
“Romeo deve sapere che è possibile anche compiere un’impresa del genere – ha aggiunto Phil Cox – e che
sia possibile farla anche rispettando l’ambiente. Non abbiamo un calendario di viaggio rigido, abbiamo solo
stimato che arriveremo a Londra i primi giorni di settembre, ma va bene così. Mi piacerebbe molto che lui
conoscesse più cose possibili del mondo, ma non voglio stressarlo. È un’avventura, un viaggio mio con lui e
se un luogo come questo, Gigliopoli, gli piace e vuole rimanerci un giorno, ci restiamo! Il futuro è dei bambini
e sono loro che ci salveranno. Dopo un periodo in cui abbiamo vissuto la paura, mi sono sentito di dovergli
dare coraggio, accompagnarlo in questo mondo. È stato difficile per tutti superare questo periodo, ma per i
più piccoli lo è stato molto di più. Voglio insegnare a Romeo che è possibile ripartire nel modo giusto, nel
modo migliore che conosciamo e che dai periodi bui, si può rinascere meglio e più forti… ecco, è questo che
voglio fare durante il viaggio”.
La cronaca di questo viaggio non sarà raccontata da un film come sono soliti fare Giovanna e Phil “perché –
spiega Phil – sono troppo coinvolto per poter girare un film, sono parte di quello che sta accadendo e non
posso avere la visione oggettiva”. La realtà che la famiglia ha a cuore è quella dell’Arci Porco Rosso –
Sportello Sans-papier (https://www.arcipalermo.it/index.php/sportelli/sans-papiers-del-circolo-arci-porcorosso) ed è una delle ragioni che li ha spinti a vivere qui. “La Sicilia è la porta dell’Europa, i temi sociali sono
evidenti e l’ambiente è dinamico e contraddittorio, ma è un luogo molto bello in cui crescere. Abbiamo
pensato che abbinare la vicinanza del mare a esperienze del genere potesse dare a lui il coraggio di sognare,
viaggiare con la fantasia e realizzare i suoi desideri, il mondo che pensa nella maniera più sostenibile possibile,
tutte le volte che è possibile. Deve imparare a vedere tutte le opzioni, ad essere un cittadino consapevole”.
Giovanna e Phil sono da sempre affini al tema sociale delle migrazioni. Lui è un giornalista investigativo e lei
una producer. Sono due freelance e spesso rischiano la propria vita per raccontare ciò che accade in maniera
oggettiva. È quello che è accaduto a Phil diversi anni fa, quando cercava di raccontare ciò che succede nel
Darfur: l’uso di armi chimiche contro i civili della popolazione del Jebel Marra. Un’inchiesta indipendente che gli
è costataunrapimento e delle torture insieme adunaltro collega del luogo,DaoudHari. Le radici di questi interessi
sono molto profonde e già nel 2007, Giovanna si è fatta promotrice di REACT (https://reactweb.org/)
un’associazione con sede a Londra che fornisce sia assistenza d’emergenza che aiuti nel caso di bisogni
educativi a lungo termine i rifugiati in fuga da conflitti e che supporti tutti gli ‘invisibili’. Funziona
specificamente con i giovani sfollati dalla guerra e dai conflitti, offrendo strumenti educativi che consentano
loro di integrarsi più facilmente. “Abbiamo iniziato a distribuire libri in lingua originale, anche di letteratura.
È questo che ci hanno chiesto e abbiamo creato delle biblioteche mobili. Continuo a farlo in Sicilia, tramite lo
sportello che Romeo vuole supportare con il suo viaggio”.
“Monitoraggio sociale, ingiustizie di vario genere, agire per colmare le lacune, agire in maniera sostenibile:
sono tutti temi a cui Gigliopoli è sensibile. Accogliere Romeo è stata un’esperienza che ci rincuora e ci dà
fiducia nel proseguire il percorso che abbiamo intrapreso”. – ha commentato Enzo Scaffidi, presidente
dell’Associazione ‘Il Giglio’, promotrice di ‘Gigliopoli’. A fare da eco alle sue parole anche Lucia Lombardo,
segretario della Fondazione Lucifero che ha aggiunto: “Il caso ha portato qui questo ragazzino e la sua famiglia
e siamo stati felici di poter fargli piantare la sua tenda. È stato un regalo per noi conoscerlo e vederlo divertire
insieme agli altri oggi, in questo primo giorno di colonia che sembrava non potersi realizzare e che invece è
stata possibile”.