Condividi:

A Palazzo delle Aquile il vento che soffia non è certo positivo, quasi certa la dichiarazione del default. La delibera del dissesto approda in Commissione consiliare, riunitasi ieri mattina nell’aula consiliare con l’intervento oltre che dei consiglieri facenti parte della stessa, dei Revisori dei Conti, del sindaco, della segretaria generale e del ragioniere generale.

E’ stato proprio quest’ultimo a relazionare, così come richiesto da alcuni consiglieri (Alesci, Italiano, Oliva, Midili) sulle cause che hanno determinato la Giunta a dichiarare il dissesto che ora dovrà essere approvato anche dall’aula consiliare dove la delibera approderà conclusa questa fase di approfondimento nella Commissione.

Il dottor Consiglio ha spiegato che sono stati diversi i fattori che hanno portato al default. Dalla notevole mole di debiti fuori bilancio che non consente di redigere un bilancio, al problema della “cassa” che costringe l’ente a ricorrere sempre all’anticipazione di tesoreria, alla difficoltà che in questi anni si sono registrati nell’incasso dei tributi locali. «È chiaro che oltre al dissesto occorrerà modificare alcune condotte di spesa», ha concluso il neo dirigente della Ragioneria, seguendo per certi versi quello che è stato da sempre il pensiero del sindaco Formica.

Nel corso della riunione si è anche fatto cenno alla relazione dell’ispettore ministeriale della Ragioneria dello Stato, Giovanni Logoteto la cui relazione è stata allegata alla delibera di dissesto, mentre il presidente  Fabrizio Spinelli ha comunicato che nella prossima seduta – si riprenderà mercoledì alle 11,30 – saranno messi a disposizione dei consiglieri alcuni atti già richiesti quali quelli da cui  si evince l’impossibilità di ricorrere al piano di riequilibrio, l’elenco analitico dei debiti fuori bilancio, le risultanze dell’audizione del sindaco e del segretario a Palermo presso la Corte dei Conti e soprattutto le certificazioni dei dirigenti e funzionari dei singoli settori di Palazzo dell’Aquila riguardanti i debiti fiori bilancio, sia fatte di recente che nell’ultimo triennio 2012-2014.