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Il sindaco Pippo Midili ha inviato una nota al Dipartimento Finanza locale del Ministero degli Interni per sollecitare adempimenti finalizzati a chiudere la procedura di dissesto.
“Sono trascorsi quattro anni dalla data di dichiarazione del dissesto finanziario del Comune di Milazzo ¬ scrive Midili ¬ – e quanto emerge è, ad oggi, la mancanza assoluta di tempi certi e notizie utili a capire quando la nostra città riuscirà a chiudere questa pagina non certo esaltante della propria storia amministrativa. Senza volersi soffermare sul merito delle vicende che hanno interessato il Comune sulla prima procedura di Dissesto poi annullata per vizi procedurali dal Tar di Catania, nel corso di quella procedura, in appena due anni si era passati dalla rilevazione della massa passiva, all’approvazione della procedura semplificata, alla concessione di un mutuo con relativo avvio dei pagamenti. Nella attuale procedura, dichiarata il 08/11/2016, la prima commissione di liquidazione è stata nominata con decreto del Presidente della Repubblica il 10 gennaio del 2017 e, la seconda, in sostituzione, in data 28 agosto 2018.
Allo stato attuale – si legge nella nota ¬ – non esiste una quantificazione certa della massa passiva del Comune di Milazzo e, nonostante i termini stabiliti in via ordinatoria dal Tuel all’art. 254, sono state concesse svariate e, a giudizio dello scrivente anche eccessive, proroghe alla fase di accertamento che ordinariamente dovrebbe concludersi in 180 giorni dall’insediamento dell’Organismo straordinario di liquidazione. Anche quanto avvenuto in fase di richiesta di procedura semplificata lascia alquanto perplessi considerato che la richiesta è stata reiterata alla precedente amministrazione almeno per tre volte e nessuna iniziativa in senso diverso è stata posta in essere considerando il silenzio totale tenuto dall’Amministrazione comunale rispetto alle due richieste precedenti.
Questo ente necessita di avviare un percorso chiaro ed univoco rivolto ad una “pace” fiscale ed amministrativa con la propria città che prevede, inevitabilmente, di chiudere tutte le spettanze dovute a cittadini ed imprese che da molti anni attendono di essere pagati. Inevitabile che questa strada preveda tempi certi nell’erogazione delle somme dovute. La impossibilità dell’erogazione di somme dal fondo previsto per i comuni dissestati, utili alla chiusura delle transazioni di pagamento, non può allungare tempi che stanno diventando insopportabili anche per la struttura “Comune”.
Per questo motivo – prosegue il sindaco Milazzo – ho prospettato all’Organismo Straordinario di Liquidazione la necessità di accendere un mutuo alla cassa depositi e prestiti per chiudere i pagamenti e concludere quindi la procedura di dissesto finanziario( come previsto anche dalla vigente normativa all’art. 255 del testo unico degli enti locali), trovando però una “non risposta” che lascia ancor più perplessi circa le evoluzioni che il nostro Comune dovrà avere dal punto di vista fiscale ed amministrativo.
Scoprire, pochi giorni fa, che dopo due anni dall’ultimo insediamento della commissione liquidatoria, si è proceduto all’ennesimo incarico esterno a carico della gestione liquidatoria, per affidare ad un professionista esterno l’esame delle pratiche presentate dai crediti per quantificare il dovuto e che tale incarico sia stato affidato fino al 30 giugno del 2021 ( a ridosso del quinto anno dalla dichiarazione di dissesto), mi porta a rilevare la incongruenza delle procedure seguite fino ad oggi per addivenire alla chiusura della procedura di dissesto.
Il sindaco dopo aver rilevato che il Comune per carenze di personale evidenti, non è nelle condizioni di poter dare ulteriore supporto di personale alla Commissione di liquidazione, comunica alla stessa “che solo due persone rimarranno nelle loro disponibilità con la cortesia di indicare chiaramente le ore ed i giorni in cui dovranno recarsi per tale incombenza lavorativa in uno dei due locali che il Comune ha messo loro a disposizione. Non mancherà di certo alla Commissione operare al meglio con i mezzi ed il personale che la normativa gli indica nei casi in cui il Comune sia impossibilitato, come è, a mettere a disposizione il proprio personale per gravi carenze di organico come di fatto si riscontra”.
E da ultimo reitera l’invito alla Commissione a procedere all’accensione di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti e procedere, senza ulteriori indugi, a dare seguito alle procedure di pagamento delle richieste dei creditori che riterranno di dover accogliere e che andranno a formare quella massa passiva la cui consistenza si rimane in attesa di conoscere da ormai oltre 4 anni.
Al Ministero degli Interni- Dipartimento della finanza locale- il sindaco chiede invece di non concedere ulteriori deroga a quanto previsto dall’art.254, “stante l’enorme ed incomprensibile lasso di tempo trascorso dalla data di dichiarazione di dissesto ad oggi. Non giova qui sottolineare che la prosecuzione dell’azione amministrativa vale anche per le Commissioni straordinarie di liquidazione che invece hanno, per lo scrivente in maniera inspiegabile, optato per vie diverse ma sempre inconcludenti stante i risultati ad oggi ottenuti”.