La Casa del Popolo di Milazzo ha ospitato un incontro che ha visto esponenti politici e sindacali affrontare il delicato tema del blocco del Reddito di Cittadinanza e le pesanti ripercussioni che ciò può comportare sui nostri territori.
Erano presenti: la Senatrice Barbara Floridia e rappresentanti del MoVimento 5 Stelle di Milazzo, del Partito Comunista Italiano di Milazzo, con il Segretario Regionale Marco Filiti, del Partito della Rifondazione Comunista con il Segretario Regionale Nicola Candido, e del Segretario Provinciale Maurizio Fazio, esponenti del gruppo Civico 6 di Milazzo ed il Consigliere Comunale della Lista Adesso Milazzo, Antonio Foti. Hanno dato la propria adesione anche il Segretario Provinciale della CGIL Pietro Patti e Stefano Maio della CGIL di Milazzo.
L’argomento è stato affrontato dai vari esponenti che hanno messo in evidenza come il blocco del RdC possa avere degli effetti fortemente negativi su molte famiglie del nostro territorio che, con un sms, si sono viste tolte quello che, per molti di loro, rappresentava una fonte, se non l’unica, di sostentamento. Questo è accaduto senza che, nel frattempo, siano state attivate le contromisure sbandierate da tempo dal Governo nazionale che non ha assunto alcuna iniziativa e attività diretta a garantire che i servizi sociali dei Comuni e i centri per l’impiego fossero in grado di gestire la presa in carico di decine migliaia di persone.
La sospensione del RdC ha interessato proprio le famiglie con percettori “non attivabili al lavoro” ovvero le fasce più deboli dei beneficiari e meritevoli di tutela. Inoltre ha già purtroppo generato molte iniziative di protesta e rischia di far esplodere una “bomba sociale”.
Per questo si è convenuto di produrre una mozione che verrà presentata al prossimo Consiglio Comunale di Milazzo, così come sta avvenendo in molti centri della Sicilia e non solo, dal Consigliere Comunale Antonio Foti.
L’obiettivo è quello di impegnare il Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta a fornire al Governo nazionale e al Parlamento la propria testimonianza in qualità di presidio territoriale e amministrativo sulle drammatiche conseguenze di una scelta che, oltre a mettere in ginocchio le strutture di assistenza sociale, rischia di riportare centinaia di migliaia di persone nel baratro dell’indigenza. Inoltre, invita le suddette autorità locali ad attivarsi con le forme e le modalità che riterranno opportune, anche con il coinvolgimento dell’ANCI, per chiedere al Governo e al Parlamento nazionale di rivedere il proprio orientamento in merito al RdC al fine di ripristinare l’erogazione dello stesso, evitando il diffondersi di possibili proteste e di evitare il rischio di episodi di violenza nonché altri punti che sono ben evidenziati nel documento di mozione.