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Con un giustificato ritardo, che, ironia della sorte, è dipeso da un rallentamento della circolazione sull’A20, il giornalista Enzo Basso ha presentato, a Villa Vaccarino, il suo ultimo libro “CAS, Consorzio Autostrade Scolapasta”.

Nello splendida ambientazione del giardino di Villa Vaccarino, alla presenza dell’assessore di Milazzo Francesco Alesci e davanti ad un pubblico curioso di conoscere il contenuto di un libro dal titolo così intrigante, Basso, fondatore agli inizi degli anni ’90 del periodico settimanale “Centonove”, sul quale sono state pubblicate numerose inchieste fino alla sua chiusura per vicende giudiziarie ancora da definire,  ha conversato col consigliere nazionale di Cittadinanzattiva, Domenico Interdonato, l’associazione che da anni segue le vicende delle autostrade siciliane e ne denuncia le criticità, evidenziando come tale infrastruttura sia passata da una “storia gloriosa in un presente da incubo”.

Storia gloriosa, che Basso attribuisce al “papà” delle autostrade siciliane, il messinese Vincenzo Ardizzone, che in maniera lungimirante e moderna, ideò il primo progetto finanziario che vide nascere un’opera di altissima, per l’epoca, ingegneria civile, attraverso il coinvolgimento del mercato finanziario londinese, destinata ad attraversare momenti bui come la Legge Bucalossi, che di fatto blocco i lavori della costruzione per una decina di anni, e la decimazione negli anni ’90, per fatti corruttivi, dei vertici del Consorzio gestore, fino ad arrivare alla situazione disastrosa di oggi.

E Basso ne individua le cause nella gestione, passata, nel tempo, dalle mani dei competenti manager del settore a quelle non specializzate di “politica e burocrazia”, che in maniera improvvida hanno determinato le gravi e durature criticità delle autostrade siciliane, sulle quali “transitano le vite delle persone”, da ultimo segnalate da Placido Migliorino, del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, senza che questo, a dire di Basso, abbia smosso più di tanto le acque, con un “pesante silenzio della stampa locale”.

Si discuteva di questo quando l’intervento dell’ottuagenario Eraldo Luxi, già direttore generale negli anni ’90 dell’Autostrada ME-CT, ha infastidito l’assessore Alesci, che ha chiesto ed ottenuto che l’incontro della serata rimanesse nei limiti della presentazione del libro del suo “amico” Enzo Basso.

In conclusione, la citazione di una frase dell’attuale presidente del CAS, di nomina politica, Francesco Restuccia, interpellato per il disastroso stato delle autostrade siciliane, “La Sicilia non è la Svizzera, bisogna avere molta pazienza!”, ha suscitato l’ilarità dei presenti, dietro la quale hanno nascosto la delusione e la rabbia.

Luigi Politi