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Nel bellissimo scenario dei Giardini di Villa Vaccarino a Milazzo, nella serata di mercoledì 4 agosto 2021, il Sen. Domenico Nania ha presentato i volumi 2° e 3° del progetto intitolato “I figli di un dio minore”, del quale il primo volume era stato già pubblicato. 

L’evento, organizzato dall’Associazione ‘Sciarpabianca’ e dalla Fidapa BPW-Italy sezione di Milazzo, è iniziato con Giusy Aricò che ha intonato l’Inno di Mameli e tutti i presenti in piedi a cantarlo. Quindi ha preso la parola l’Avv. Maria Rosaria Cusumano, Presidente di ‘Sciarpabianca’ nonché moderatrice della serata: “A distanza di un anno ci ritroviamo in questo bellissimo giardino incastonato nella nostra Milazzo, il Sen. Nania presenta gli ultimi due volumi, il 2° (copre gli anni 1969-1973) e il 3° (1973-1980) “I figli di un dio minore”.  Ringrazio il sindaco per il patrocinio, per la sua presenza qui e grazie anche alla collega Fazzari, Presidente della “Fidapa” con la quale abbiamo organizzato questo evento e altri in questa estate. Grazie a tutti i relatori ed al pubblico presente. Stasera condivideremo la certosina narrazione di un esperienza vissuta in terra di Sicilia, centrata su Barcellona, ma anche sulla fascia tirrenica e su Milazzo: dalla Giovine Italia al Fronte della Gioventù, al MSI/DN.”

A seguire è intervenuta l’Avv. Natascia Fazzari: “Sono felice di vedere un pubblico così  numeroso in una giornata così calda, è il segno che i nostri eventi, quelli organizzati con “Sciarpabianca”, sono interessanti, accattivanti. Non posso che ringraziare il Sindaco della città di Milazzo, che ancora una volta ha riposto la sua fiducia nella Fidapa, ci ha concesso di essere una delle colonne portanti del Giardino Letterario. Abbiamo fatto diversi eventi, che sono stati tutti partecipati, per noi è un grande onore. Sono contenta di ospitare il Sen. Nania a cui ci lega la voglia di confrontarci perché siamo dell’idea che il confronto sia un momento importante, in particolare per noi che siamo un movimento d’opinione e non certo un club service. La prova che il fatto che lavoriamo bene, lavoriamo sul  territorio, lavoriamo bene a Milazzo. Non posso che augurarvi un buon ascolto”.

Il Sindaco Dott. Pippo Midili, nel suo indirizzo di saluto istituzionale, ha ringraziato per l’invito ricordando come lo scorso evento fu sospeso per pioggia mentre in questa occasione c’è un caldo assurdo. Poi ha così proseguito: “I figli di un dio minore” un po’ mi appartengono, ma non è questo il motivo per cui sono qui, perché poi sarete voi a discuterne. Vi guardo tutti e tre e ricordo io quand’ero piccolino, mentre voi eravate giovanotti. L’ascolto è fondamentale per poter poi assumere degli atteggiamenti: positivi, negativi, di contrasto. Il piacere del confronto. Certamente non mi piace la chiusura, il muro, quando poi si professa la democrazia. Io credo che il Sen. Nania non abbia scelto a caso i colori della trilogia, perché vedo che sono bianco, rosso e verde,  che chiaramente rappresentano la bandiera d’Italia. Quindi un momento di grandissimo confronto con quello che è il simbolo della nostra Italia. Saranno loro a parlare di quelli che sono i contenuti, di quelli che sono i momenti salienti. A me è spettato il compito di portare  anche stasera il saluto della nostra città, come ulteriore momento di cultura e di confronto perché mi auguro possa essere il più proficuo possibile, non soltanto stasera ma anche nel proseguo del Giardino Letterario, che quest’anno sta riscuotendo particolare interesse. Per fortuna che vi sono ancora editori che pubblicano e scrittori che scrivono. Grazie ancora a tutti e buon proseguo di serata.

A questo punto è seguito l’intervento di chi ha pubblicato i volumi ovvero l’editore Antonio Lombardo che, dopo aver ringraziato la Cusumano che ha fatto da gancio per fargli conoscere il Senatore, si è detto onorato di aver scoperto una persona di uno spessore altissimo di cui è diventato amico: “Per me è un onore e lo ringrazio per avermi dato la sua fiducia, ha dato fiducia a una piccola casa editrice di Milazzo, stampare un libro è facile, il lavoro che ha fatto Mimmo Nania è una cosa stratosferica, vi invito a guardare dentro com’è stato impaginato,  900 pagine con Word, ha fatto un lavoro immane. Grazie a Maria Rosaria  per avermi fatto conoscere un grande uomo.”

L’Avv. Cusumano ha ripreso la parola affermando che “I Figli di un dio minore” sono gli emarginati, gli sconfitti, i perdenti da un punto di vista culturale. Che non arrendendosi hanno dato vita a un partito che ha fatto breccia nei cuori di molti giovani che avevano la coscienza di possedere un codice genetico che li rendeva non inferiori a nessuno e dalla loro avevano un concetto, il fatto che non avevano tradito.

Ed ecco finalmente l’autore, Domenico Nania, che in premessa ha ringraziato i presenti “per il vostro sacrificio e perché effettivamente è una giornata terribile. Ma grazie soprattutto a due persone che mi hanno praticamente sorretto e sono Eugenio Torre, che vedete là ai libri che mi ha aiutato fornendomi molti documenti e Maria Rosaria che effettivamente è riuscita a gestire tutto questo processo di contatto soprattutto con Antonio, con l’editore”. Nania ha poi proseguito nell’illustrazione del proprio lavoro sostenendo il fatto che nei propri testi vi sia l’uomo di destra, per altro un uomo che ha vissuto direttamente i fatti di cui parla: “Ritengo che solo l’albero che ha radici profonde riesca ad innalzarsi a esprimersi, senza radici non si va da nessuna parte, lo dico sempre a mio figlio che mi dice ‘ma tu parli sempre del passato’ e beh se non si comprende il passato e quindi il presente, non si comprenderà mai il futuro.”

“Ho discusso con Pino Privitera di tanti fatti e una cosa di cui ne vado fiero, se si parla di partigiani si dovrebbe parlare anche di Nino Pellegrino, la persona che si occupava di piazzare i combattenti scampati al massacro nel nord. Massacro successivo alla guerra e arrivavano a Milazzo, dove lui si dava da fare per posizionarli sotto falsi nomi e poi due li smistò a Barcellona Pozzo di Gotto. Nel nord vi fu una mattanza che durò cinque anni, dal 1945 al 1950 nella cosiddetta zone rosse soprattutto in Toscana ed Emilia. Di eccidi i fascisti ne fecero, ma durante la guerra, commettere un eccidio dopo la guerra è tutta un’altra storia. Non è per caso che si presentano a Milazzo questi due volumi. Se vedete questi personaggi accanto a me e perché con loro è iniziata una storia, volevamo fare quell’Italia di cui si parlava.”

Ed uno di questi personaggi è Santino Smedili che ha raccontato di come la sede milazzese del partito fosse  diventata come una seconda casa al punto che quell’anno lasciò tre materie: “Volevamo fare quell’Italia di cui si parlava negli anni ’60, ma si è realizzato solo in Europa. Noi volevamo un certo purismo che non c’è stato. Questa esperienza mi ha fatto maturare, mi ha fatto litigare con alcuni, mi ha creato parecchie nemici. Mi ha fatto convincere di restare oggi quel che ero. Ho  pagato sulla mia pelle un prima persona  perché  ho dovuto prendere le valige per andare via da Milazzo dove tornai nel 1981 dopo aver vinto il concorso nei Vigili Urbani. Voglio salutare il coordinatore di Fratelli d’Italia Basilio Catanoso. Nel 1973 Pino Privitera e Mimmo Nania assunsero un nuovo ruolo, eravamo diffusi sul territorio, una cosa inimmaginabile per dei ‘figli di un dio minore’.

Nel successivo intervento, quello dello stesso Pino Privitera, sono stati snocciolati vari episodi di quegli anni, anni duri vissuti col cuore, e quindi la distribuzione dei volantini, gli scontri fisici, la lotta nelle università, o quando in consiglio comunale a Milazzo l’allora sindaco Stefano Cartesio voleva mettere la regola che gli interventi dovessero durare 10 minuti e fu Tindaro La Rosa il capogruppo dello schieramento di sinistra ad opporsi, così non se ne fece più nulla. “Ho chiuso la mia attività politica nel 1993, facendo sciogliere il consiglio comunale  con un mio documento. Sono conservatore di documenti a cui Mimmo Nania ha anche attinto. Oggi di politica ce n’è ben poca.

Nania ha quindi parlato del declino iniziato 15 anni fa, mentre adesso siamo al punto di svolta con il Presidente della Repubblica che ha dichiarato che non vuol essere più eletto, in termini pratici si è messo in campagna elettorale. “Guardate che in Italia la prova che la democrazia è a rischio è che dal 1982 rispetto all’esistenza di una maggioranza moderata si esprime il Presidente della Repubblica di parte opposta. Perfino come un Presidente come Napolitano che è stato indicato uno degli agenti in Italia del KGB. Il Capo dello Stato è cosi  importante in quanto guida le Forze Armate ed il  CSM. Palamara ha fatto capire che si consultava costantemente con chi di dovere Mattarella. Il governo Berlusconi non voleva bombardare la Libia, Napolitano ha dato le basi Nato italiane per farli, quindi si è sostituito a quello che era una decisione del governo. lo poteva fare un Capo dello Stato? Lui non risponde di niente questo è il problema. È possibile che il  capo del CSM lasci in carica il CSM di fronte a tutto ciò che è successo. Voi pensate che se c’era Cossiga sarebbe finita così?”

A seguire ecco Saro Pergolizzi che rivolto a Nania ha esclamato: “La destra è stata la tua passione, il compito non è alimentare le ceneri ma il fuoco, tra le ceneri e il fuoco c’è la brace. Se non riusciamo a tirar fuori prima che le ceneri distruggano tutto, la brace allora forse possiamo alimentare il fuoco. In cosa consiste il fuoco? Nella gioventù perché la politica possa ritornare a certi livelli. È colpa nostra oppure è il mondo che è peggiorato?”

Altro importante capitolo trattato nella presentazione il tema giustizia, oggi di grande attualità: “La Costituzione riconosce l’indipendenza e l’autonomia della Magistratura ma non riconosce  l’autonomia e l’indipendenza dei giudici. Occorre quindi inserire il passaggio in cui si parla di autonomia e indipendenza della Magistratura e obbligo di autonomia e indipendenza del Magistrato. Dopo che fa il magistrato dobbiamo decidere che non deve rientrare in politica li all’inverso il Magistrato dev’essere incandidabile.Il Magistrato non è un uomo qualsiasi.Oggi c’è il pensiero unico dato dalla tv , che occulta ciò che non si vuol far sapere.

Chiusura importante con il tema sulla “libera formazione del pensiero” che per il Sen. Nania è prioritaria e va inserita in Costituzione. Non è un caso che vogliano dare il diritto al voto ai 16enni e toglierlo a chi ha più di 65 anni, perché non avrebbero più nulla da dire. Noi abbiamo una cultura che diceva che le giovani generazioni dovevano essere affidati ai grandi. Io ritengo che queste due riforme siano importanti, il passato sono le radici che hanno prodotto un mondo nelle diverse esperienze che sono state fatte da noi perché hanno dato origine a un mondo plurale e leale che ha affrontato la politica con passione.”

Un evento che si è rivelato un successo e che ha riunito nei Giardini di Villa Vaccarino non certo persone nostalgiche del passato bensì uomini e donne che hanno creduto e credono ancora alla Politica ‘alta’, che portano avanti i propri ideali. Su tutti il Sen. Domenico Nania, effettivamente ‘un gigante’ della politica rispetto a tanti sciacqualattughe che popolano la contemporaneità e che, con i suoi libri, è un utile ausilio per chi vuol conoscere, comprendere ciò che avvenne ieri per poi fare politica, attiva o passiva, in modo appropriato oggi e domani. 

(Foto di M. Scolaro e G. Mercadante).