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La terza commissione consiliare, presieduta da Francesco Alesci ha esitato il nuovo regolamento per l’istituzione della Consulta giovanile, che sarà spogliata della zavorra del passato legata alla presenza di rappresentanti designati su base partitica attraverso le liste che ottenevano nel corso delle elezioni amministrative almeno il 2% dei consensi.

Una formula che non ha funzionato. Così si è deciso di ripartire in maniera diversa, aprendo alle scuole e al mondo delle associazioni.

 “Questa riforma della Consulta Giovanile –afferma il presidente Alesci– nasce dall’esigenza di una maggiore partecipazione dei giovani, come da loro stessi richiestoci, da una concreta necessità di un loro avvicinamento alle istituzioni al fine di diventare importante organo consultivo per l’amministrazione ed il consiglio. Mi auguro ora che l’aula approvi celermente la proposta di delibera e si possa dare vita ad un organismo che sia luogo privilegiato di confronto e dibattito democratico con l’obiettivo di raccogliere sollecitazioni e proposte su tutto ciò che può riguardare la condizione giovanile, in stretta collaborazione con le forze politiche”.