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Riceviamo e pubblichiamo la Sindaco Lettera aperta di “Italia Nostra’ che sollecita la “restituzione dei Giardini di Villa Vaccarino alla Città.”

“Era il 6 giugno 2018 quando l’ Amministrazione Comunale in carica firmava la concessione dei Giardini
di Villa Vaccarino di proprietà comunale ad uno Studio Legale (un privato !) utilizzando il ”Regolamento
comunale per l’adozione di aree pubbliche e arredi urbani”, quello delle aiuole nelle rotonde del traffico
applicato a un giardino interesse artistico o storico in palese violazione degli articoli 10, 20 e 115 del Decreto
Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio (Codice Urbani).
La Convenzione tra Comune e Studio Legale Isgrò prevedeva:
– la tutela e il mantenimento delle ”specie arboree di rilevante importanza ornamentale, paesaggistica e
storico-ambientale” lì raccolte;
– il periodico taglio delle erbe infestanti, una volta al mese;
– la realizzazione di aiuole tematiche, la concimazione manuale e i trattamenti fito-sanitari, la potatura, la
sagomatura e l’irrigazione, la manutenzione del prato e dell’impianto di irrigazione;
– il ”consolidamento e ripristino dello stato originario della fontana”;
– l’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione relativi a cordoli, cigli, muretti perimetrali, recinzioni”.
In quell’ occasione Italia Nostra mostrò dissenso: parlando di strisciante privatizzazione.
Purtroppo avevamo ragione. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti :
• i Giardini sono sempre stati chiusi ad eccezione di eventi pubblici;
• ben poco rimane dell’ assortimento di piante esotiche originarie sostituite da banali piante comuni;
• la fontana è disattivata, la vasca prosciugata e riempita di sassi, l’impianto idrico in rovina;
• opere di manutenzione non se ne sono viste da tempo e le erbe infestanti vengono rimosse da chi deve
svolgervi un’iniziativa (presentazione di libri, ecc…):
• cordoli, cigli, muretti perimetrali, recinzioni sono in stato di evidente degrado con evidenti rischi di
sicurezza.
Chiediamo
– che si revochi la concessione in base all’ art. 5 della Convenzione (ovvero
mancato rispettto di quanto previsto);
– che si proceda alla ricostituzione del ”Giardino Storico”: ripristino delle specie
arboree e dei vialetti, sistemazione della vasca e della fontana;
– che si riapra il giardino alla pubblica fruizione valorizzandolo come Parco Verde
Urbano”.