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Dolore ed emozione hanno scandito l’ultimo commosso abbraccio al compianto Antonio Ruvolo, ribattezzato “Il Panettiere degli Angeli”, proprio questa la stampa riprodotta sul suo feretro, insieme ad un cuscino di fiori a forma di cuore.

Quel cuore onesto e generoso che si prodigava per gli altri da infaticabile lavoratore, ha cessato di battere giovedì scorso, fermando il suo progetto di vita partito dal Sud e dedicato ai suoi adorati figlioletti Valentino e Francesco. In una Chiesa di S.Marco gremita in ogni ordine di posto consentito, e nel piazzale antistante il sagrato, una folla in lacrime ha tributato l’ultimo saluto a “Ninu u longu”, così amorevolmente lo ricordano da giovanissimo tra le vie della Piana di Milazzo, di cui era orgogliosamente fiero, applaudito dai tanti amici che si sono stretti in un unico ideale grande abbraccio, per consolare i familiari affranti dalla prematura perdita. Un omelia toccante ha ripercorso i tratti della sua nobile esistenza, che come un fiore reciso è stato strappato troppo presto ai suoi cari: “Gigante, ti voglio bene cuore mio e ci sarò sempre ovunque tu sia”, il finale di una lettera affidata ad una cugina che ha emozionato tutti. In tanti hanno ricordato il video che Antonio ascoltava spesso per ricaricare la sua energia, e per questo ha fatto il giro del web per sentire ancora viva la sua voce. Al termine della cerimonia funebre, la salma è stata traslata al cimitero di Milazzo, dove le sue spoglie riposeranno in eterno.

Adesso, nell’immensità del Paradiso tra gli Angeli, il suo celeste traguardo, lo si immagina con la sua pala ad infornare le prelibatezze del suo forno, quell’innata arte per passione prima di qualsiasi profitto, e impastare quel pane simbolo del nutrimento essenziale dell’umanità, e “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”.