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I consiglieri del gruppo “Ora Milazzo”, Nino Italiano, Maurizio Capone e Pietro Formica hanno diramato una nota con la quale esplicitano la loro posizione nella vicenda relativa alla mozione di sfiducia che nei giorni scorsi altre forze politiche hanno presentato nei confronti del sindaco Formica. Ed operando alcuni distinguo, ribadendo comunque la piena adesione a Forza Italia.

Quest’ultimi rivendicano con forza l’appartenenza a Forza Italia, come spiegano nella nota: “Chi ama il confronto e si allinea alla disciplina di partito quando il partito lo chiede può essere considerato dissidente o lo è chi si riconosce in Forza Italia secondo l’ultimo soffio di vento e invita gli elettori a votare per le ultime politiche per PD e M5S?! Siamo al cospetto di questo paradosso e noi con forza rivendichiamo la nostra appartenenza e lunga militanza a F.I., la nostra coerenza, la nostra dignità politica. Riteniamo che chi ci accusa di tradimento non abbia le carte in regola per farlo, né tantomeno rivesta la posizione per chiedere la nostra espulsione dal partito. Questi, spinti da personalismi inauditi e inaccettabili campanilismi all’interno di quello che dovrebbe essere un confronto politico anche se aspro non ci risulta nemmeno siano di Forza Italia ma a loro dire semplici simpatizzanti. Avremmo compreso piuttosto se l’appunto fosse arrivato dai due consiglieri candidati in F.I. alle ultime comunali ,Andaloro e Maimone riferimenti dell’ex Sindaco Italiano, con i quali siamo pronti ad un serio confronto. Ma gli altri? Gli altri sono coloro che si sono candidati con partiti di sinistra per motivi di opportunità elettorale, venendo eletti e trascinati dal premio di maggioranza. Per carità le porte sono aperte ma si facciano avanti , adesso pretendiamo che si facciano avanti e si dichiarino la loro appartenenza a “Forza Italia”. Nell’ultima competizione comunale, abbiamo fatto una scelta per la città, allestendo una lista civica “ORA MILAZZO” a sostegno dell’attuale Sindaco, non rinnegando mai la nostra appartenenza politica. Abbiamo all’epoca cercato invano di mettere assieme le anime del centro destra, tentativo non riuscito perché i più ambivano alla prima poltrona, impossibile raggiungere una unità di intenti. Adesso ci si nasconde dietro la sfiducia per riproporsi. Lecita la nostra preoccupazione, che ci induce ad essere cauti e chiedere confronti e non scontri, chiarezza e non ombre, lealtà e non tradimenti. Per quanto riguarda la sfiducia, siamo convinti che in questo momento sia un atto irresponsabile verso la città, lasciandola priva di quegli strumenti finanziari senza i quali impossibile programmare e realizzare. E’ colpa dell’attuale amministrazione se il riequilibrio di bilancio 2015 è stato esitato con grandi difficoltà solo nel 2018 ? E’ colpa di questo Sindaco se nel tempo non sono stati esitati i bilanci 2016 – 2017 ? Concludiamo ripetendo che questa sfiducia è frutto di astio personale, di trascinamenti che nulla hanno a che fare con il bene di una città ridotta nel pantano per una cattiva gestione politico-amministrativa oseremo dire dell’ultimo quarantennio. Certo stiamo amministrando nel periodo più difficile dell’ultimo quarantennio, ma dopo aver toccato il fondo ora c’è solo la risalita e ovviamente c’è chi vede oltre e passando la mano a questo giro ha capito che ha solo da guadagnare. Ma perché tutto non ricada nel conformismo, come nell’amore così in politica occorre che traditi e traditori “abbiano fermo il cuor nel petto”, cioè diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti d’ogni colore. Il coraggio che spingeva Bruto e Cassio – i due “arcitraditori” di Cesare – a proclamarsi “liberi e armati”. Allora un appello : uscite fuori!”