Condividi:

Un laboratorio di idee politico-culturale senza specifici riferimenti partitici e per questo più indipendente e credibile sui fatti politici della comunità milazzese.

Questo il nuovo soggetto politico che ha scelto di chiamarsi #futuropossibile  mantenendo così un chiaro richiamo alle origini di un altro hashtag, quel #decidiamonoi da cui provengono la gran parte degli aderenti.

Un impegno civile in “continuità” quello presentato ieri presso la sala dell’Oratorio della Parrocchia del Sacro Cuore dinanzi ad una nutrita platea e che ha visto aprire i lavori da Antonio Arena, dottorando di ricerca in Scienze Giuridiche presso l’Università di Messina, che ha parlato di “crisi dei partiti, populismo ed etica repubblicana” quasi a rappresentare, sin dall’avvio della manifestazione, che la proposta di #futuropossibile non è una articolazione teorica ma si basa sulla concretezza delle azioni.

<<Il populismo è un fenomeno preoccupante dei giorni nostri che semplifica in modo quasi brutale la proposta politica>> ha affermato Antonio Arena << non racchiude solo la politica per slogan o per spot, ma anche la critica feroce nei confronti delle istituzioni, delle professioni, fino alla delegittimazione del parlamento. Le derive populiste traggono vantaggio dalla crisi dei partiti, sempre più svuotati dell’elemento democratico. I partiti non sono però l’unico strumento attraverso il quale far valere i principi democratici: le associazioni e le aggregazioni di individui   posso dare un contributo importante per la collettività>>.

Rigorosi tempi “europei” per i successivi interventi di alcuni relatori scelti tra le figure più “d’esperienza” che hanno aderito a #futuropossibile. Tutti  pronti a ribadire la propria adesione ad un progetto aperto, maturo, condiviso e che non soffre di leaderismi o di protagonismi personali.

“Da troppi anni Milazzo è ostaggio di un sistema clientelare che ha fatto prevalere l’interesse personale di pochi sull’interesse collettivo” l’esordio di Antonio Napoli. “Oggi dobbiamo fare i conti con un decadimento politico e sociale causa e origine di una sorta di rassegnazione generale. Con #futuropossibile vogliamo rompere questa calma piatta e favorire una presa di coscienza generale basata, stavolta, su di un lavoro di squadra che veda coinvolti, in primis, i cittadini”.

“E’ finito il tempo nel quale occorre dipendere dalle decisioni altrui” ha rilanciato Salvatore Gitto, “già oggi i Comuni, in alcuni settori fondamentali, sono dotati di strumenti per uscire dalla dipendenza statale e regionale. Un esempio? Milazzo è pronta a dotarsi di impianti propri ai fini della gestione dei rifiuti, a volte si sente il bisogno di ripartire da zero quando forse invece basterebbe rilanciare o riprendere progetti già presentati”.

Sulla stessa linea Mario Sfameni, da poco nominato componente del C.d.A. del neonato Gruppo di Azione Locale “Tirreno-Eolie”, che ribadisce come “se da un lato costituisca una buona notizia i quasi 7 milioni di euro previsti per finanziare dei progetti in 11 comuni dell’hinterland, Eolie comprese, dall’altro sono evidenti i limiti degli enti locali nel far fronte alla programmazione. Da cittadino, e da aderente a questo gruppo ritengo che proprio dalla società civile possa, e debba, arrivare un contributo in tal senso. Sarà questa una priorità nei prossimi incontri di #futuropossibile”.>>

“In questa fase storica i partiti latitano sul fronte dei programmi”, ha proseguito Elena Caragliano, “anch’io, che pure ho sempre avuto una idea precisa in termini di collocazione politica, mi sono resa conto come “mai come adesso” sia opportuno puntare su una democrazia trasversale che metta a frutto la convergenza di persone di varia estrazione politica ma animati da metodi comuni, trasparenti e votati al “fare””.

“Se guardo Milazzo, rispetto a 30 anni fa, mi accorgo che è cambiato davvero poco, perché poco è stato fatto” ha esordito Antonio Nicosia. “Ritengo che lo strumento partecipativo, autonomo e locale, al di fuori di una specifica esperienza partitica, possa rappresentare quell’unica opportunità di confronto basato sui contenuti che a Milazzo non è più procrastinabile. Chi adotta questo metodo può “essere già futuro!””.

Alle testimonianze di alcuni animatori è seguito un breve dibattito in cui non è mancato l’inevitabile riferimento alla difficile fase locale ed ai rapporti con l’amministrazione in carica. Chiara la posizione del nuovo gruppo politico: “#futuropossibile è prioritariamente impegnato in un percorso di informazione e di autoformazione tra persone di buona volontà, di diversa estrazione politica, che vogliano mettersi a disposizione e spendersi in favore della città. La situazione di Milazzo è sotto gli occhi di tutti ma, più che sommarci alle chiacchiere di questa o quella parte politica, ci siamo dati il compito di lavorare a concrete e possibili soluzioni. Rispetto all’amministrazione, dunque, il vero elemento di valutazione sarà basato sull’atteggiamento che questa terrà quando sarà chiamata a pronunziarsi sulle proposte che ci impegniamo sin d’ora a fare sui temi di urgenza e attualità; il tutto pubblicamente con trasparenza, concretezza e onestà intellettuale tal che l’unico ragionamento sia intorno a quali benefici possano scaturire alla cittadinanza. E’ ora di superare gli schemi e di misurarsi sui fatti, il resto è vecchia politica”.