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Le regole che azzoppano la movida di Milazzo, epicentro dell’intero comprensorio tirrenico, non sortisce nessun effetto. Migliaia di ragazzi e ragazze, ammassati più che assembrati, tra i luoghi tempio della movida giovanile mamertina: dal Tono al Borgo e soprattutto nel cuore della Marina e di via Medici, dove auto ferme nel traffico, faticavano a passare tra i ragazzi in strada e a causa di veicoli selvaggiamente sostati, specie al centro della careggiata del lungomare Garibaldi, nonostante l’annunciato “Street control”, probabilmente rimasto dormiente nei parcheggi del corpo della polizia del Municipio, invece di regolare la viabilità.

Ancora una volta le notti estive fanno discutere tra disposizioni inefficaci dell’ordinanza sindacale della vigilia che vietava la somministrazione di alcol dopo le 21 se non all’interno o spazi di pertinenza del locale e disciplinava la chiusura alle ore 2. A poco servono le misure di sicurezza messe in campo dai gestori dei ritrovi, seppur limitati dalle disposizioni, se poi sulla strada gli assembramenti sono sempre più corposi fino alle 3 abbondanti, come dalle immagini cristallizzate nel reportage. La situazione sembra peggiorare ad ogni appuntamento del week end, con giovanissimi uno vicino all’altro compresi minorenni, senza mascherine, che trascorrono il sabato sera tra evasione, drink alcolici, fumo e schiamazzi fino a notte fonda, trasformando i luoghi del divertimento in scene da film. Non come avveniva nei tempi pre-Covid, esageratamente di più, a parte gruppi di ragazzi capaci di auto controllarsi. Lo sanno bene i residenti delle zone interessate che già non ne possono più e a sorprendere sono i mancati presidi delle forze di polizia per mantenere ordine e sicurezza, dopo la rissa dello scorso fine settimana in pieno centro cittadino. Il pugno duro della Prefettura e altre forme deterrenti non riescono ad arginare il fenomeno impazzito, ma sull’altro fronte gli eccessi da movida folle non penalizzino oltremodo l’economia degli imprenditori che nonostante i protocolli anti-contagio messi in atto non subiscano le conseguenze per le loro attività.