Condividi:

Ha riscosso un notevolissimo successo, praticamente sold-out, lo spettacolo teatrale “Due al massimo” per la regia di Giuseppe Pollicina organizzato da ‘Tali Arti Spettacoli’, che si è tenuto nella serata di giovedì 5 agosto 2021 presso l’Atrio del Carmine di Milazzo. I due ai quali si fa riferimento nel titolo dell’evento sono i grandissimi Luigi Pirandello ed Eduardo De Filippo. 

Il massimo del teatro italiano in due atti ‘Unici’ il significativo sottotitolo della serata che ha visto protagonisti ‘Cecè’ e ‘Amicizia’ opere rispettivamente di Pirandello e di Eduardo, rappresentate magistralmente da sei attori che hanno regalato interpretazioni di alto livello e lungamente applaudite da un attento e partecipe pubblico.

E grandissima è stata la soddisfazione di Pollicina che a commento della serata sulla propria pagina Facebook scrive: “Mai come questa volta sento il desiderio di ringraziarvi tutti, non posso fare tutti i nomi perchè, causa senilità precoce, dimenticherei qualcuno, ma è stata una serata coi controcazzi (cercate anche questo sulla Treccani). Fare sold-out significa vendere tutti i posti disponibili (e non dico altro) quindi fai sold-out solo se l’ingresso è a pagamento, altrimenti #vivalaming. Grazie quindi a tutti gli spettatori venuti veramente da ovunque, grazie ai colleghi soprattutto, a chi ci ha supportato, a chi ha mandato messaggi di in bocca al lupo, alle nostre famiglie, alla TaliArti produzioni, ai comuni che ci hanno ospitato, ai funzionari gentili, agli amministratori cortesi, ai miei allievi presenti e non e ai genitori, ai miei straordinari colleghi e a tutti quelli che ho ringraziato ieri durante la presentazione e a chi ho taggato in questo post. Sento il dovere di farlo perchè questa ripartenza fortemente voluta è diventato un bel riscatto per noi tutti, dietro le quinte e sul palco. Adesso ci fermiamo un po’ e riprendiamo a costruire avventure nuove, sperando la prossima volta di vedere sul palco tutte le compagnie di Barcellona e Milazzo che meritano di poter esprimere il loro talento sul palco.”

Salvatore Sacco, Salvo Maiorana e Tania Alioto sono stati i protagonisti di ‘Cecè’, capolavoro di Luigi Pirandello che nella versione di Pollicina ha rispettato in modo sacrale testo e note originali. Uniche modifiche quelle dovute al rispetto delle norme anti-Covid 19 – ad esempio uno schiaffo si trasforma in un colpo di ventaglio sulla spalla – cura dei particolari, telefono e giornali d’epoca. Già nel 1986 Giuseppe Pollicina, in occasione dei 50 anni dalla morte di Pirandello, aveva interpretato Cecè, questo viveur, che opera una truffa ai danni della propria amante ed alla fine trionferà su tutta la linea ottenendo cambiali, soldi ed amore, servendosi del Cav. Squatriglia. I  tre personaggi (Salvatore Sacco di Castelvetrano, Salvo Maiorana di Barcellona e Tania Alioto di Milazzo) non sono stati mai in scena contemporaneamente, classica struttura pirandelliana.

Ludovica Fazio, Nino Pollicina e Giuseppe Pollicina sono stati gli interpreti di ‘Amicizia’ dell’immenso Eduardo De Filippo. In questo caso il regista Pollicina ha fatto un lavoro di adattamento di quest’opera che era stata messa in scena nel 2008 con la partecipazione ad un concorso a Londra e la conquista di un premio internazionale. Nella versione rappresentata a Milazzo il notaio è diventato prete, con una struttura più vicina alla commedia dell’arte rispetto al lavoro di Eduardo. Divertente la trama che vede protagonista Bartolomeo, un tizio in fin di vita – interpretato da Nino Pollicina, figlio del regista – la cui sorella, una bravissima Ludovica Fazio, torna per assisterlo ed insieme vanno a prendere aria di montagna tramite una strada polverosa ed in salita. Un amico lo va a trovare e chiede acqua che gli viene data dalla sorella col contagocce, chiede di parlare ma il moribondo si rifiuta. Lui invece vuol vedere i personaggi più improbabili anche perché non ci son più, come una vecchia zia morta, un commilitone, un uomo di colore, un notaio. Come fare allora? L’amico (un incredibilmente bravo Giuseppe Pollicina!) lo accontenta vestendo i panni di tutte queste persone, compreso l’amico siciliano. Il finale sarà veramente sorprendente ovvero verrà rivelato che il figlio dell’amico è suo figlio in quanto il moribondo stesso fu l’amante di sua moglie. Che sviene. O muore? Mentre rimane il dubbio sul reale comportamento del moribondo: stava effettivamente male o è stato tutto un espediente per portarlo a rivelare del tradimento all’amico di sempre?

Una bellissima serata d’agosto quella svoltasi nell’Atrio del Carmine, alla quale hanno assistito un centinaio di persone, come dicevamo praticamente il tutto esaurito, perché le norme anti-Covid non hanno permesso vi fosse un numero maggiore di pubblico per via del distanziamento. Da evidenziare che Giuseppe Pollicina ed i suoi son tornati in pista a distanza di oltre 500 giorni dalla loro ultima esibizione e lo hanno fatto con non poche difficoltà, un lavoro raddoppiato rispetto all’era ante pandemia, cercando di superare gli inghippi burocratici per poter infine fare uno spettacolo che ha dietro mesi e mesi di sacrificio, passione, sudore, cuore. Perché è solo con questi che si può andare avanti oggi, che il virus ci ha tutti cambiati. I nostri complimenti all’amico regista ed attore Giuseppe Pollicina, grande professionista e che il teatro lo porta dentro da sempre, ed a tutti i protagonisti di queste due ‘perle’ che sono state regalate al pubblico milazzese in una serata d’agosto.