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Primo incontro, con i due noti personaggi milazzesi, lo scrittore Luigi Cama e la Baronessa Mirella Muscianisi che prende spunto dalla questione della misteriosa “Villa Muscianisi” trattata, diversi anni fa, da Enrico Ruggeri nella trasmissione Mistero, ma anche lì non si ebbero dei risultati in grado di certificare una vera e propria presenza, infatti fino a questo momento l’unico materiale da poter trattare lo troviamo nella scritta incisa all’ingresso del portone centrale della tenuta e in quel famoso video girato diversi anni fa.

Chi è Luigi Cama?

“Nasco a Messina nel 1975 e mi trasferisco a Milazzo nel 1980. La mia adolescenza è caratterizzata dall’amore per i computer, la pallavolo, la musica, il canto e i fenomeni paranormali. A diciannove anni inizio lo studio dei contatti con l’Aldilà. Negli anni, grazie alle competenze informatiche acquisite in ambito professionale, analizzo oggettivamente i risultati ottenuti durante le sperimentazioni, avvalorando scientificamente la transcomunicazione strumentale. Nel 2007 mi affermo per le mie ricerche su Metavisione e Metafonia, tecniche con cui registro volti e voci di origine ignota. Tra questi riconosco l’idolo della mia adolescenza, Freddie Mercury, leader del gruppo rock inglese: i Queen. Nel 2008 ottengo i primi volti oggettivi con la tecnica Schreiber, che ispireranno numerosi ricercatori in tutta Italia. Nel 2010 sono ospite della nota trasmissione Mistero, in onda su Italia1. Nel 2012 decido di ritirarmi per meditare sulle esperienze vissute. Nel 2015 inizio una nuova avventura e cioè mi dedico allo sviluppo di tecniche medianiche; mi concentro, inoltre, sull’attività di scrittore. Dal 2017 pubblico, periodicamente nel mio Facebook-Blog, video sulle mie esperienze, dando vita a un nuovo percorso di informazione, per contrastare la disinformazione imperante nel paranormale”.

Ci potresti parlare delle vicende paranormali di Villa Muscianisi?

“Se parliamo di Villa Muscianisi dobbiamo tenere in conto l’esperienza di un gruppo di ragazzi che per gioco si sono addentrati nella Villa per cercare di trovare il classico folletto e si sono ritrovati davanti un soggetto extra antropomorfo, ovvero un qualcosa che si presenta all’interno di una foto o di un video in un punto in cui non dovrebbe esserci e che quindi non appartiene a quel contesto. Su questo tipo di esperienza io ho cercato di contattare i ragazzi protagonisti per cercare di parlare con loro, ma ho visto nella loro reazione che non avevano voglia di esporsi, poiché temevano la denuncia per violazione di domicilio. La figura non è stata vista a occhio nudo, ma tramite un apparecchio tecnologico che in questo caso era un telefono, poiché certe manifestazioni possono essere catturate tramite la tecnologia. Potrebbe trattarsi di una forma di pensiero immobile, poiché le riprese sono state effettuate con l’intenzione di vedere un fenomeno di questo tipo. A questo punto possiamo dire di aver visto un’entità creata dal pensiero di chi riprendeva, oppure qualcuno che in quel momento voleva mandare un messaggio tramite un mezzo tecnologico. Un’altra opzione potrebbe essere data da elementi riguardanti il passato. Mi affascina molto la scritta all’ingresso di Villa Muscianisi, “Qui lieto mi fiorisce il Lare antico”; il Lare è un protettore casalingo e il termine compare solamente una volta da Tommaso Cassisi (epigrafo), che potrebbe essere stato coinvolto nella costruzione della villa. In botanica il termine lieto può significare anche rigoglioso se ci riferiamo ad una pianta. Potrebbe esserci lì una pianta secolare e a questo punto l’attenzione non è più nei confronti della villa ma della terra. Infatti, durante una registrazione l’entità che si era rivelata mi disse la frase “si nasconde nella pianta” ed è stato lì che io sono riuscito davvero a interpretare quella scritta, quindi in questo caso potrebbe anche non essere un folletto ma qualsiasi altro tipo di creatura”.

Chi è Mirella Muscianisi?

“Sono l’unica figlia del barone Domenico Muscianisci Zirilli di Milazzo. Oggi ereditiera dell’immenso patrimonio di famiglia, compresa la tanto discussa villa Muscianisi “Lucrezia”, presente presso il Capo di Milazzo. La villa prende nome dalla mia bisnonna Lucrezia Platania originaria di Palermo e appartenente alla nobiltà palermitana. Il mio bisnonno da giovane si invaghì di una domestica e dopo il rifiuto da parte della famiglia Muscianisi, a portare avanti questa sua travagliata storia d’amore, cade in depressione rinchiudendosi nella sua stanza per lungo tempo. Dopo alcuni anni ricevette la visita della famiglia Platania la quale aveva una bellissima figlia di nome Lucrezia. La giovanissima Lucrezia incuriosita dalla incantevole villa Muscianisti si mise a girare per le stanze incontrando così il depressissimo barone Domenico Muscianisi, che infastidito dai visitatori ebbe modo di uscire per il corridoio che dava nella zona notte della villa in questione. Fu subito “un colpo di fulmine” e da lì le famiglie ebbero modo di combinare il matrimonio. Una volta uniti dal sacro vincolo del matrimonio il giovane barone Domenico, volle dedicare a questo suo nuovo grande amore la villa e da qui la denominazione “Villa Lucrezia – Muscianisi Platania”! In seguito mio nonno Andrea (fù Domenico) sposò la nobil donna Maria Zirilli (cugina del noto barone Lucifero di Milazzo) e da questa unione nacque mio padre il Cav. Domenico Muscianisi!”

Baronessa di cosa si occupa oggi?

“Sono una impiegata comunale in pensione e mi dedico all’amministrazione del patrimonio di famiglia e ai miei animali.

 

Quanti animali ha?

Non le saprei rispondere perché ne ho tantissimi. Non riesco a resistere al pensiero di vedere un cagnolino per la strada abbandonato a se stesso che sono subito obbligata a prendermene cura assieme alle mie due figlie.

 

Baronessa ci potrebbe parlare della antica storia della sua villa e delle misteriose presenze che sono solite mostrarsi ai visitatori?

“Mia madre mi ha raccontato che anticamente la villa era un monastero e che poi è stato acquistato dal mio bisnonno Domenico Muscianisi, che, dopo la sua morte, lasciò a mio nonno Andrea, il quale a sua volta lasciò a mio padre Domenico. In merito alle presenze misteriose le posso dire che, nonostante abbia trascorso la mia infanzia presso quella villa, non ho mai notato strane presenze, folletti, fantasmi, ecc…

La villa è sempre stato un luogo di grande relax e serenità per me e per tutti i miei cari. Secondo me sono solo mere leggende finalizzate a creare paure. “

Baronessa, lei crede in Dio?

“Moltissimo! Le posso affermare che ne ho la certezza della Sua esistenza. Lui è al di sopra di ogni cosa e nella mia vita me lo sono sempre ritrovato accanto, soprattutto nei momenti difficili!”

Con questo primo incontro, con i due noti personaggi milazzesi, diamo conclusione a questa intervista allo scrittore Luigi Cama e alla Baronessa Mirella Muscianisi e ricordiamo che la questione della misteriosa “Villa Muscianisi” è stata trattata, diversi anni fa, da Enrico Ruggeri nella trasmissione Mistero, ma anche lì non si ebbero dei risultati in grado di certificare una vera e propria presenza, infatti fino a questo momento l’unico materiale da poter trattare lo troviamo nella scritta incisa all’ingresso del portone centrale della tenuta e in quel famoso video girato diversi anni fa.

Salvatore Bucolo