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Stop ai tagli stradali indiscriminati che da alcuni mesi stanno provocando malumori tra i cittadini. Il neo dirigente del settore “Lavori Pubblici”, Giacomo Villari ha infatti formulato un atto di indirizzo che praticamente andrà a regolare in maniera più puntuale ed incisiva questa attività sia nel rilascio delle autorizzazioni, sia soprattutto nella parte dei controlli.

Specificando che le norme in materia di semplificazione delle procedure in tema di infrastrutturazione digitale del territorio non vanno intese come superamento del Regolamento comunale.
Sono diversi i punti fissati dall’ing. Villari. Innanzitutto la polizia fideiussoria che – si afferma ¬ non può ritenersi una semplice polizza assicurativa per eventuali danni cagionati a terzi, ma una garanzia che vengano rispettate le prescrizioni della concessione rilasciata dal Comune alla società.
Altro punto riguarda il pagamento obbligatorio e preventivo della tassa di occupazione di suolo pubblico.
Il terzo aspetto è quello più importante, anche dal punto di vista “visivo” per i cittadini, ovvero l’ubicazione dello scavo che dovrà essere fatto all’esterno della carreggiata stradale, nella parte più esterna della banchina e pertanto in adiacenza del marciapiede dove, in subordine, potrà essere eseguito. Stesso discorso per pozzetti e chiusini che dovranno essere realizzate esclusivamente sul marciapiede.
Prima dell’inizio delle opere, al fine di evitare danneggiamenti degli impianti di pubblica utilità –¬ evidenzia ancora il dirigente del settore Lavori Pubblici – dovrà essere effettuata una indagine preliminare e mazzo georadar. In aggiunta la società che richiederà la concessione dello scavo dovrà sempre preventivamente avere una corrispondenza con gli enti che gestiscono sottoservizi pubblici.
Infine, il collaudo. Qualsiasi intervento di scavo e successivo ripristino del suolo pubblico dovrà essere sottoposto ad approfondita verifica da parte degli uffici comunali.
“Da mesi eravamo impegnati a sistemare anche questa anomala situazione – afferma il sindaco Pippo Midili – visto che le strade di Milazzo nel tempo hanno subito più di un danno a causa del proliferare di società che hanno ottenuto autorizzazioni statali per quanto riguarda le telecomunicazioni e soprattutto per il passaggio della fibra. Abbiamo assistito a tutta una serie di scavi che poi non hanno avuto quella sistemazione che dovevano avere, sia per l’assenza di un regolamento specifico, sia per la carenza dei controlli che invece andavano effettuati. Nel corso di diverse riunione abbiamo chiesto agli uffici comunali di fare una verifica di tutti i lavori effettuati nell’ultimo anno e mezzo, constatando che su 15 strade interessate, 12 non sono sistemate, due sono ancora in fase di completamento e una 1 risulta sistemata. Da qui il confronto col dirigente del settore per chiedere una inversione di rotta e ritengo che questo atto di indirizzo agli uffici rappresenti un primo passo per una gestione della materia in maniera completamente diversa”.

Il Ministero della Transizione ecologica ha assegnato al Comune di Milazzo i 500 mila euro per il recupero delle aree verdi all’interno della Cittadella fortificata e della Giardineria comunale.

A questo punto dopo l’approvazione del progetto esecutivo potrà essere avviato l’iter per bandire la gara. I tempi, assicurano a palazzo dell’Aquila, non dovrebbero essere lunghi per riqualificare due dei siti più importanti presenti in città la cui fruizione può sicuramente essere migliorata grazie a adeguati programmi di forestazione urbana.
Il progetto definitivo prevede per quel che concerne il Castello una completa sistemazione delle aree verdi che oggi in diversi punti si presentano in stato di abbandono. Le linee guida della progettazione degli interventi sono infatti quelle di assicurare la tutela della biodiversità, l’aumento della superficie delle infrastrutture verdi e il miglioramento della funzionalità ecosistemica e incrementare la salute e il benessere dei cittadini.
Quello di Milazzo costituisce uno dei 38 progetti finanziati in tutta Italia.