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L’ultima seduta di consiglio comunale, incentrata sulla discussione di alcune interrogazioni e dall’approvazione di una mozione del consigliere Massimo Bagli, è stata caratterizzata da diversi interventi politici e da continui botta e risposta.

Dopo la comunicazione del consigliere Francesco Alesci di lasciare sia il proprio partito, il Pdr-Sicilia Futura, sia la maggioranza, cui ha fatto seguito quello della consigliera Maria Magliarditi che ha informato l’Aula della decisione di dimettersi da capogruppo e componente del gruppo “Centristi per Milazzo” per aderire al gruppo misto.

Ad aprire le riflessioni è stato il consigliere Antonio Foti rilevando che “sostanzialmente nei fatti non c’è più una maggioranza e può ritenersi fallito il progetto politico nel quale aveva creduto”. Quindi Antonino De Gaetano, ha sottolineato che la situazione è completamente cambiata rispetto a 2 anni fa, criticando il comportamento dei consiglieri di maggioranza di non rispettare il mandato popolare. Affermazioni che hanno pro-vocato una certa fibrillazione ed uno scontro con il consigliere Alessio Andaloro. Dopo gli interventi dei consiglieri Rizzo e Nanì, la riflessione del sindaco Giovanni Formica il quale dopo aver premesso che nulla avrebbe cambiato di quello che ha fatto nel caso fosse tornato indietro, ha dichiarato: “Non può esserci una condivisione politica tra soggetti che hanno una cultura, una storia, una tradizione diametralmente opposta. Se c’è una convergenza di soggetti con queste caratteristiche, è una convergenza di convenienza. Fuori da questa ipotesi, non esiste possibilità di confronto”. Aggiungendo ancora che ‘per amor di patria’ ha omesso di narrare le ‘scelleratezze’ verificatesi negli anni passati, perché l’obiettivo di chi amministra è quello di ‘guardare avanti’, dicendo a chiare lettere di non condividere atteggiamenti di ipocrisia, generale o particolare, “di chi è dilaniato per i mancati obiettivi del programma elettorale e sceglie di intraprendere altre strade’ guarda caso a 20 giorni dalle elezioni”. Quindi la proposta ai consiglieri comunali di “una partecipazione attiva sui temi del governo di questa città’ senza che venga meno la capacità di proposta delle cose che si possono fare, tenendo conto della situazione reale, al fine di misurarsi con i problemi concreti dell’amministrazione’.