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“L’Amministrazione è decisamente impegnata a portare a conclusione la contrattazione decentrata, già avviata nei mesi scorsi, perché ne va della qualità dei servizi resi alla cittadinanza. Da diciotto mesi, però, gli uffici tentano di completare una ricostruzione che sembra impossibile, a causa di anni di gestione irregolare delle risorse del fondo per il salario accessorio”.

Il sindaco Giovanni Formica interviene dopo la proclamazione dello stato di agitazione del personale di palazzo dell’Aquila al termine dell’assemblea sindacale di lunedì mattina e chiarisce i diversi punti oggetto della diatriba.

“Le organizzazioni sindacali – evidenzia il primo cittadino – denunciano ritardi proprio adesso che si sta lavorando per risolvere il problema, mentre negli anni tra il 2010 e il 2015, durante i quali pure dovrebbero essersi accorte di non aver firmato alcun contratto decentrato integrativo, hanno lasciato correre ed hanno, così, indirettamente concorso a determinare la situazione disastrosa che stiamo provando a risolvere avviando un percorso di risanamento finalizzato al ripristino della legalità violata ed a tutela dei cittadini ma anche degli stessi dipendenti. Una situazione in cui, nel tempo, sono state erogate somme in assenza di contratti ed in misura superiore al tetto massimo consentito dalla legge. In ogni caso, poiché la contrattazione deve essere definita, nuovamente oggi ho dato disposizioni al Dirigente dell’Ufficio Personale di dare priorità assoluta alla verifica dei conteggi”.

Quanto a passaggio relativo alle ore lavorate e non riconosciute ai dipendenti, il sindaco sottolinea che si è passati “da una situazione di assoluta anarchia, in cui ciascuno decideva se e quanto tempo restare in ufficio, senza alcun controllo, ad una finalmente regolamentata. Come sempre i momenti di passaggio possono determinare tensioni e, per questo, l’Amministrazione è pronta a considerare ogni utile suggerimento e ad accogliere proposte per rendere meno traumatico il passaggio”.

Sugli istituti infine rivendicati dal personale contrattista, Formica precisa che si è provveduto ad inoltrare un quesito all’ARAN “convinti che anche a questi lavoratori debba essere riconosciuto il diritto ai permessi retribuiti. Va, però, detto che ad oggi il contratto collettivo, sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali, non prevede questo beneficio, anzi lo vieta. Abbiamo fiducia che, in ragione della particolarità della vicenda dei precari siciliani, si possa individuare una soluzione positiva per i lavoratori attraverso una lettura più benevola delle norme”.