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Il documentario-film “Moby Dick“ o il Teatro dei Venti di Raffaele Manco è stato reso visibile on line, in streaming, sul sito www.teatrodeiventi.it e sulla pagina Facebook della compagnia, nelle giornate di sabato 11, domenica 12 e lunedì 13 aprile 2020. Un regalo che è stato fatto a tutti coloro che amano il teatro ed in questo periodo di ‘distanziamento sociale’ dovuto all’emergenza Coronavirus se ne son dovuti privare.

“Il film racconta la creazione di un’opera collettiva, esprime il senso di una comunità. Qualcosa che al momento attuale è messo in discussione a causa della pandemia” ci dice Salvatore Sofia, “modenese di Novara di Sicilia”, che nel Teatro dei Venti si occupa di Produzione e Comunicazione.

“Moby Dick” nel 2019 ha vinto il Premio Ubu per il miglior allestimento scenico e il Premio Rete Critica per la progettualità/organizzazione, Last Seen 2019 spettacolo dell’anno per la rivista Krapp’s Last Post. Si tratta di una produzione Teatro dei Venti, co-prodotta da Juros Svente – Klaipeda Sea Festival (Lituania), con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena, della Fondazione di Modena, con il contributo del Comune di Dolo (VE) in collaborazione con l’Associazione Echidna.

Ed in una nota il Teatro dei Venti  sottolinea il perché sia stata intrapresa questa iniziativa: “In questo lungo periodo di chiusura il Teatro dei Venti vuole continuare a stare vicino al proprio pubblico in attesa di tornare nelle piazze. Il documentario ripercorre le tappe della produzione dello spettacolo Moby Dick, ma è al tempo stesso un racconto sui sogni, le ossessioni, le difficoltà connesse alla creazione artistica, e sul coinvolgimento di un’intera comunità.”

Abbiamo visionato il film e possiamo dire che l’impresa di questa compagnia teatrale di Modena di portare in scena uno dei più grandi romanzi della storia della letteratura, “Moby Dick” di Herman Melville, si rivela complessa a tal punto che nei tre anni a seguire viene messo a rischio addirittura il futuro stesso della compagnia. Una macchina teatrale di otto tonnellate e tredici metri di altezza che si sposta all’interno di una piazza con cento persone tra attori e figuranti. È la storia del Teatro dei Venti e della gestazione di un’opera mostruosa, di destini che si incrociano, di tempeste che si abbattono sulle speranze di donne e uomini. Ma è anche un po’ la storia di tutti noi, dei nostri sogni e delle nostre ossessioni. Di avere una ragione per vivere o morire. Grande il lavoro degli attori che in questo caso hanno fatto anche i montatori della “nave che poi si fa balena”, e che dire dei due curatori della scenografia Massimo Zanelli e Dino Serra che hanno permesso divenisse reale l’idea del Direttore Artistico, il grandissimo Stefano Tè. Citiamo probabilmente il momento topico e più commovente: la grande macchina che si blocca, non va più avanti… un attimo di incertezza che viene subito superato dall’intervento di tutti, a “spingere con la forza e con il cuore” fra gli applausi del pubblico presente nella piazza di Modena. Brividi.

Oltre al regista Raffaele Manco il cast è composto dagli attori della Compagnia Teatro dei Venti, mentre la fotografia, le riprese ed il montaggio sono curate dallo stesso Raffaele Manco. Musica: Domenico Pizzullo, Antonio Scofano; suono: Giovanni Corona; illustrazioni: Matias Hermo. Produzione: Raffaele Manco, Teatro dei Venti. (IT. Durata 80 minuti)

IL REGISTA
Raffaele Manco (Napoli 1982) ha prodotto e diretto diversi corti e documentari indipendenti. Tra i suoi lavori: “Ci vediamo presto” (Miglior Cortometraggio al Festival “Cinema e Psicanalisi 2009”), “Il colpo” sui primi esperimenti di Guglielmo Marconi, “H24-Poliziotti allo specchio” e “Il grano e la volpe”. È regista e montatore di diversi reportage per Rai, Current Tv, Sole24Ore e film-maker per programmi come Report, Presa diretta, Quante storie e La grande storia.

Verrebbe da dire, con un intercalare tipico di un’area geografica del Belpaese, “tanta roba, ragazzi!”… Adesso è un periodo duro per tutti noi, ovviamente esistono le priorità, ovvero salvare più vite possibili, però ricordiamoci anche di realtà piccole e grandi che fanno Cultura, Arte, che regalano emozioni. Come il teatro, come Il Teatro dei Venti di Modena! Grazie per le emozioni che avete regalato e che, sono certo, continuerete a regalare.